Data di Pubblicazione:
2020
Abstract:
La maggioranza degli editori (compresi A. Bourgery e L. D. Reynolds) stampa la frase con cui si apre Sen., De ira 3,13,1 seguendo una proposta di M. C. Gertz: Pugna tecum ipse: si ‹vis› vincere iram, non potest te illa. Incipis vincere, si absconditur, si illi exitus non datur. Signa eius obruamus e.q.s. All’interno di un’analisi insieme fi lologica, stilistica e filosofi ca del testo, con il presente articolo si intende dimostrare che l’aggiunta di ‹vis› e il ruolo attribuito alla voluntas che ne consegue non sono per nulla coerenti con la strategia
di cura delle passioni di Seneca né tantomeno con la fase psicologica qui descritta, che vede lo scontro tra il soggetto – ormai in preda ad un accesso d’ira – e le sue passioni. Une formulazione più coerente del passo si ottiene invece facilmente attraverso una diversa
integrazione: Si vincere iram non potes, te illa ‹vincit›. Incipis vincere, e.q.s.
Tipologia CRIS:
03A-Articolo su Rivista
Keywords:
Seneca, Sénèque, ira, voluntas, stoïcisme, traitement des passions, De ira
Elenco autori:
Malaspina, Ermanno
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