Il progetto di ricerca “Santi, eroi e martiri in una prospettiva globale” indaga le evoluzioni, le trasformazioni, le contaminazioni e le cesure dei modelli di santi ed eroi, o di martiri per la fede, per la patria o per un'idea, nel lungo periodo (XV-XX sec.). Dietro alle figure di santi, eroi e martiri proposti alle società vi sono modelli educativi che mutano con i contesti geografici, storici e culturali, e che pertanto suggeriscono di essere letti attraverso competenze interdisciplinari e in una prospettiva diacronica. I principali dibattiti europei intorno a queste “qualifiche” verranno studiati nel lungo periodo e messi in relazione con il contesto globale, ovvero contestualizzando la santità del mondo religioso e l’eroicità della vita politica e sociale nel contesto globale, analizzando i punti di convergenza e di divergenza tra la cultura dei missionari e dei colonizzatori e le culture locali.
A tutt’oggi la questione della santità, o più in generale dell’esportazione di modelli di vita e di valori, è oggetto di scontri e discussioni a livello geopolitico. Basti pensare all’intensa attività diplomatica che da decenni si è sviluppata intorno al processo di canonizzazione del missionario in Cina Matteo Ricci e del suo primo discepolo Xu-Guangqi (nonostante il modello esemplare proposto sia quello dell’amicizia, del dialogo tra le culture); o ancora, alle proteste ufficiali della Repubblica Popolare Cinese all’indomani della beatificazione, avvenuta il 1 ottobre 2000, dei 120 martiri cinesi, celebrata da Giovanni Paolo II. La stampa cinese di quegli anni denunciava l’interferenza politica e manifestava tutta la sua contrarietà alla santificazione di quelli che il cattolicesimo considera santi e che in una prospettiva cinese sono dei fuorilegge, condannati a morte in forza della non osservanza delle leggi locali, del trovarsi in un luogo proibito dalle leggi cinesi. Da un diverso punto di vista, e in un diverso contesto storico, possiamo anche ricordare che la possibilità di modelli esemplari di vita nelle culture pagane fu vista con ostilità dalla cultura cristiana, in quanto potenziale insidia alla presunta unicità della morale cristiana (come analogamente Nicolò Machiavelli aveva notato nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio indicando nei modelli cristiani che avevano soppiantato i principi educativi pagani la radici della crisi dell’Italia).
In quest’ottica il progetto intende concentrarsi su alcune questioni, alcune delle quali preliminari alla prospettiva globale, che sono raggruppate in tre classi (ognuna delle quali corrisponderà a un workshop):
1. Le virtù eroiche. Si affronteranno una serie di questioni connesse all’evoluzione delle virtù dei santi attraverso i processi di canonizzazione della Chiesa di Roma, i mutamenti e le variazioni delle qualità che portarono in seno alla Chiesa alla proclamazione dei nuovi santi, gli slittamenti semantici (virtù, eroicità, eccellenza) e procedurali volti a individuare di volta in volta nuovi modelli da proporre e imporre alla società europea e non; il ruolo dell’inquisizione nella fabbrica dei santi; le dispute tra Roma e i protestanti in tema di santità e le censure del mondo protestante ai culti agiografici cristiani e le proposte di propri "santi ed eroi"; il ruolo della scienza, della conoscenza del corpo e della mente, della medicina e della magia.
2. Contaminazioni e assimilazioni, in una prospettiva globale, tra modelli di santi, eroi e martiri; i rapporti esistenti tra la santità religiosa e quella laica degli eroi e l'utilizzo di questi ultimi ai fini del rafforzamento dell’ideologia nazionale o alla ri-cristianizzazione della società; la riscoperta degli antichi martiri.
3. Trasformazioni che il mondo occidentale operò negli spazi coloniali o di evangelizzazione ai modelli rappresentativi delle virtù; rimozione e cancellazione dei santi e degli ero