Il bollario di Felice V (1439-1449), uno strumento per l'ibridazione dei poteri alla metà del XV secolo
Progetto Il Concilio di Basilea (1431-1449) è stato regolarmente indicato dagli storici come il culmine della lotta tra conciliarismo e monarchia papale. Sebbene i dibattiti tra il Concilio e il papato romano siano ben noti e siano stati oggetto di molte opere eccellenti, un elemento dello scisma rimane nel nostro angolo morto: Papa Felice V. Dopo la deposizione del papa romano Eugenio IV, il popolo di Basilea nominò un nuovo papa nella persona del duca Amedeo VIII di Savoia. Una scelta originale, visto che rimane l'unico principe laico ad aver ricevuto la tiara. Negli ultimi anni, studiosi francesi, italiani e svizzeri hanno enfatizzato la personalità del duca e i suoi sforzi per unificare gli Stati sabaudi. Tuttavia, mentre esistono molti esempi di studi che dimostrano il rafforzamento della sovranità di Casa Savoia nel XV secolo, nessuno finora è stato dedicato alla costruzione di questo potere ibrido da parte di Felice V: un principe laico divenuto papa.