Menstrual Cycle Phases Effects on Glucose Metrics in Adolescents with Type 1 Diabetes: the MENSES (Monitoring and Enlightening glucose Sensor Excursions due to Sexual hormones) Study
Progetto La gestione del diabete di tipo 1 presenta numerose sfide, in particolare nelle adolescenti di sesso femminile.
Le disparità di genere nella ricerca e nel trattamento del diabete sono sempre più riconosciute: donne e ragazze possono avere esigenze cliniche diverse rispetto ai coetanei maschi.
Le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale influenzano significativamente la glicemia e la sensibilità all’insulina¹–³. Diversi studi hanno evidenziato come, nella fase luteale – caratterizzata da alti livelli di progesterone – si osservi un aumento della resistenza insulinica e della glicemia, rendendo necessarie modifiche della terapia insulinica².
Tuttavia, la letteratura scientifica non include studi su larga scala che analizzino l’impatto delle variazioni ormonali nelle pazienti con diabete tipo 1, e in particolare non esistono dati specifici sulla popolazione adolescenziale.
Brown et al. (2015) hanno evidenziato una significativa variabilità nei livelli glicemici e nel fabbisogno insulinico nelle diverse fasi del ciclo nelle donne con diabete tipo 1, con un aumento del rischio di iperglicemia nelle fasi periovulatoria e luteale precoce, associato a una ridotta sensibilità all’insulina⁴.
Tatulashvili et al. (2022), utilizzando sistemi di monitoraggio continuo della glicemia (CGM), hanno confermato una riduzione del time in range (TIR) nella fase luteale rispetto a quella follicolare⁵.
Le attuali tecnologie per la gestione del diabete non consentono una regolazione dinamica del tasso basale di insulina in funzione delle fasi del ciclo mestruale. Tuttavia, Levy et al. (2022) hanno valutato l’andamento della sensibilità insulinica in pazienti con diabete tipo 1 trattate con sistemi a circuito chiuso, senza rilevare differenze significative tra le fasi del ciclo⁶. Questo apre la possibilità di ampliare la ricerca e l’uso degli AID (Automated Insulin Delivery) anche nelle pazienti di sesso femminile.
È importante sottolineare che tutti questi studi si basano su campioni limitati di donne adulte. Una recente revisione sistematica ha concluso che mancano prove conclusive sull’effettivo impatto delle fasi mestruali sulla glicemia, evidenziando l’urgenza di raccogliere dati solidi e specifici⁷.
Affrontare queste sfide legate al genere è essenziale per migliorare la gestione del diabete e gli esiti clinici nelle adolescenti. Obiettivi dello studio
Valutare l’impatto delle fasi del ciclo mestruale sulle metriche glicemiche in un campione di adolescenti con diabete tipo 1, analizzando come ciascuna fase influenzi l’andamento della glicemia.
Analizzare la performance dei sistemi di somministrazione insulinica (AHCL, CSII) rispetto alla terapia multiniettiva (MDI) nel controllo glicemico durante le diverse fasi del ciclo.
Raccogliere il punto di vista delle pazienti, attraverso dati qualitativi relativi all’esperienza soggettiva e alle difficoltà gestionali durante il ciclo.
Metodi
1. Selezione delle partecipanti
Criteri di inclusione: adolescenti di sesso femminile tra i 12 e i 18 anni con diabete tipo 1, mestruazioni regolari da almeno due anni, utilizzo di sensore CGM da almeno un anno, aderenza ≥80%, HbA1c <10%.
Criteri di esclusione: uso di farmaci che interferiscono con il ciclo mestruale, eccetto la terapia estroprogestinica.
2. Raccolta dati
Tracciamento del ciclo mestruale: raccolta, previa acquisizione del consenso informato, delle date di inizio e durata degli ultimi tre cicli, tramite visite ambulatoriali o contatti telefonici.
Dati clinici:
▪ caratteristiche anagrafiche
▪ ultimo valore di HbA1c
▪ screening per celiachia e anticorpi tiroidei
▪ anno di menarca e di diagnosi del diabete
▪ modalità e durata della terapia insulinica (MDI, CSII, AID)
▪ terapie concomitanti, incluse quelle sintomatiche per la mestruazione
▪ tipo di sensore in uso
▪ dose insulinica giornaliera totale (T