"Non esitiamo": un intervento educativo per contrastare l'esitazione vaccinale degli infermieri
Progetto Quando la copertura per il vaccino antimorbillo è diminuita del 5,3% tra il 2011 e il 2015 e l'Italia nel 2017 è risultato il sesto Paese al mondo per casi di morbillo, si è compreso che la situazione poteva diventare difficilmente gestibile. In questo contesto epidemiologico si è giunti alla legge del 2017 che ha portato a dieci i vaccini obbligatori per i nuovi nati e ad un recupero in termini di coperture negli anni successivi. Tuttavia, l'introduzione della legge non è stata priva di polemiche: accanto ai cittadini francamente anti-vax che ritengono i vaccini non sicuri e non necessari, si è fatta strada, in una fascia di popolazione non sottovalutabile, la tendenza a rimandare le vaccinazioni o, nei casi estremi, a rifiutarle. Questa tendenza riconosciuta e definita come "vaccine hesitancy" dalla stessa OMS, se non corretta, può influenzare negativamente il successo delle campagne vaccinali e aumentare il rischio di focolai epidemici. Risulta chiaro che l'obbligo vaccinale deve essere accompagnato da una strategia di corretta informazione volta ad incrementare la cultura delle vaccinazioni nei cittadini e a stimolare una adesione all'intervento vaccinale spontanea e responsabile. In questo contesto, gli operatori sanitari e, in modo particolare gli infermieri, hanno un ruolo chiave di veicolazione delle corrette informazioni, anche se in letteratura è spesso riportata una bassa adesione alle vaccinazioni anche tra di loro. Il progetto si propone pertanto di: a) analizzare conoscenze, attitudini, intenzioni vaccinali e determinanti dell'esitazione negli infermieri; b) analizzare esperienze, comportamenti, stili comunicativi e criticità organizzative negli infermieri dei centri vaccinali; c) progettare, sulla base dei bisogni rilevati, iniziative di formazione per il personale sanitario ed infine, d) valutare l’impatto degli interventi in termini di adesione vaccinale e aumento delle conoscenze, consapevolezza e competenze comunicative in ambito vaccinale.