La quantificazione di erbicidi nei campioni biologici rappresenta un’attività fondamentale per monitorarne l’accumulo e l’assunzione. Uno dei fitofarmaci più diffuso è il glifosate, che viene ampiamente utilizzato nelle colture di cereali con rischi per la salute non ancora ben delineati. Un aspetto critico nella definizione dei rischi per la salute dovuti al glifosate, è la quantificazione del suo accumulo nel sangue e nei tessuti. Nell’ambito di uno studio sugli effetti biologici di glifosate e acido aminometilfosfonico (AMPA, il suo principale metabolita), abbiamo sviluppato una procedura per estrarre e quantificare le due molecole in campioni di sperimentali (liquidi biologici e lisati cellulari). Abbiamo definito una serie di operazioni sequenziali che uniformassero l’iter di derivatizzazione e la quantificazione attraverso cromatografia liquida e rilevatore ad UV. Il protocollo si è dimostrato robusto, ripetibile e affidabile ed è nostra intenzione ottimizzarlo per estenderne l’applicazione a matrici di natura diversa. Di fondamentale importanza risultano, ad esempio, le analisi in ambito agroalimentare, con particolare riferimento ai prodotti da apicoltura e alle lavorazioni dei cereali, nonché all’industria casearia. La validazione della procedura su prodotti di questo tipo consentirebbe lo sviluppo di un kit di estrazione polivalente con un protocollo veloce e scalabile e un miglioramento delle capacità di processare i campioni da parte di laboratori pubblici e privati. Ad oggi, le tecniche di estrazione/quantificazione di glifosate e AMPA vengono sviluppate autonomamente dai laboratori di ricerca del settore, in assenza di una procedura standard di facile applicazione. In ambito privato, è possibile ottenere quantificazioni con metodologie non diffondibili a causa del segreto industriale e con costi molto elevati che limitano l’analisi ad un numero ridotto di campioni. Il nostro prodotto, potenzialmente commercializzabile, permette un’estensione nella capacità di analisi ai laboratori dotati di strumenti cromatografici, con un aumento della capacità di processamento, una diminuzione dei costi e senza la necessità di acquisire reagenti e materiale specifico.