INIBIZIONE DELL’INFLAMMASOMA NLRP3: UN NUOVO INIBITORE NLRP3-SELETTIVO PER LA TERAPIA DELL’ALZHEIMER
Progetto Questo progetto intende sviluppare molecole di sintesi in grado di inibire l’attivazione della via di segnale infiammatoria attraverso il blocco diretto dell’inflammasoma NLRP3, un complesso multiproteico intracellulare che si comporta da “sensore” del sistema immunitario innato e che svolge il ruolo di principale promotore del responso infiammatorio attraverso l’innesco di una cascata di eventi.
Una risposta infiammatoria controllata è fondamentale per la salute dell’organismo, in quanto risolve infezioni e danni tissutali; al contrario, un’attivazione aberrante dell’inflammasoma NLRP3 conduce ad uno stato infiammatorio cronico che può causare, accompagnare e favorire numerosi processi patologici di largo impatto sulla salute pubblica.
Diverse osservazioni cliniche e sperimentali hanno rivelato come l’inflammasoma NLRP3 sia un target di estremo interesse per la scoperta di nuovi farmaci per il trattamento di patologie che, ad oggi, non hanno ancora a disposizione una cura ottimale (Chauhan 2020 PMID: 32770571) e che sono una delle maggiori cause di morte: infatti, più del 50% delle morti nel mondo sono attribuibili a disordini correlati all’infiammazione cronica (Global Burden of Diseases Study 2017). Le principali patologie correlate ad un’aumentata e non controllata attivazione di NLRP3 sono patologie metaboliche e cardiovascolari (es. aterosclerosi, diabete di tipo 2, ischemia del miocardio, ictus); patologie infiammatorie croniche (es. morbo di Crohn, colite ulcerosa, artrite reumatoide, gotta); malattie infiammatorie delle vie aeree, incluse le severe complicanze infiammatorie polmonari correlate all’infezione da Sars-CoV-2 (COVID-19); malattie neurodegenerative (es. malattia di Alzheimer (MA), malattia di Parkinson, sclerosi multipla); altre patologie quali sepsi, infiammazione corneale sterile e alcune sindromi mielodisplastiche.
In questo progetto, gli effetti di un inibitore NLRP3 prototipo verranno studiati in un modello animale di malattia di Alzheimer, una patologia neurodegenerativa cronica che, con l’aumentare dell’età media della popolazione, rappresenta un importante onere gravante sulla società e sul sistema sanitario nazionale.