Focus on parents: antecedents, trajectories and role differences in parental burnout - Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU
Progetto La genitorialità è un'esperienza potenzialmente arricchente per la vita, anche se può essere complessa e impegnativa allo stesso tempo. Un'esposizione prolungata a un forte stress genitoriale può infatti portare al burnout genitoriale (PB), analogamente a quanto accade con il burnout lavorativo.
Mentre lo stress genitoriale è atteso e "normale", il PB è una sindrome da esaurimento cronico che interferisce con i comportamenti genitoriali. Il PB comprende l'allontanamento emotivo dai figli, l'esaurimento eccessivo legato al ruolo genitoriale, la perdita di efficacia personale e di piacere nel ruolo genitoriale.
La letteratura sul PB è agli albori, ma la ricerca si sta muovendo rapidamente verso una sua migliore comprensione in termini di fattori di rischio/protettivi, variazioni interculturali, conseguenze sui bambini, e c'è un iniziale riconoscimento della validità clinica del costrutto.
Tuttavia, diverse questioni rilevanti, come la mancanza di disegni di studio rigorosi, l'assenza di una panoramica epidemiologica del fenomeno, l'assenza di cut-off condivisi clinicamente rilevanti e la scarsità di studi italiani, richiedono sforzi sistematici congiunti per migliorare le nostre conoscenze su questo costrutto.
Il progetto, in linea con le tematiche strategiche emergenti relative al benessere e alla salute umana, si propone di migliorare la nostra comprensione del PB indagando la sua validità, l'utilità clinica e l'epidemiologia, e di rispondere a domande principali quali: I padri e le madri differiscono per quanto riguarda il PB? Qual è la sua traiettoria nel tempo? Esistono periodi sensibili dello sviluppo dei bambini che possono innescare il PB? Per raggiungere questi obiettivi, quattro distinte unità di ricerca lavoreranno in sinergia, ognuna con il proprio contributo specifico. Un ampio campione rappresentativo di genitori italiani sarà reclutato nelle scuole (di ogni ordine e grado) grazie alle solide reti di collaborazione di cui già dispongono le unità di Bologna, Palermo e Roma. Un secondo campione di genitori con diagnosi psicopatologiche cliniche sarà reclutato dall'Unità di Roma all'interno di ospedali e servizi clinici. In entrambi i campioni, il PB sarà valutato nell'arco di un anno con quattro raccolte di dati online (ciascuna a distanza di 3 mesi) che includeranno misure qualitative e quantitative. Ulteriori variabili saranno raccolte in base alla loro rilevanza per gli obiettivi del progetto e si riferiranno ai dati demografici, al carico di lavoro dei genitori e al contesto familiare. Un terzo campione di madri della più grande coorte di nascita italiana (NINFEA), coordinato dall'Unità di Epidemiologia dei Tumori del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, contribuirà al progetto compilando il questionario relativo al PB in occasione di diversi follow-up (da 10 a 16 anni di età del bambino). Questo progetto contribuirà a generare nuove conoscenze sul PB e a dimostrare se, in linea con le evidenze emergenti provenienti da altri contesti culturali, il PB attesterà la sua validità psicometrica, la rilevanza clinica e la prevalenza precedentemente riportata. Ciò a sua volta rafforzerà la necessità di sviluppare interventi specifici e/o misure preventive per i genitori che si trovano in una situazione di burnout.