Al fine di promuovere la sostenibilità ambientale e a far fronte alle principali criticità del settore risicolo, FERTIRISO mira a diffondere sul territorio agrotecniche quali l’uso di compost, il sovescio di colture intercalari, la correzione del pH del suolo e l’utilizzo alternato di periodi di asciutta e sommersione (AWD) che, da sperimentazioni precedenti, sono ritenute particolarmente idonee a tutelare i tre comparti ambientali che caratterizzano l’agroecosistema risicolo: suolo, acqua e aria. Il progetto si pone gli obiettivi specifici di diffondere buone pratiche agricole che i) aumentino la fertilità dei suoli, ii) riducano l’utilizzo di concimi di sintesi azotati senza compromettere la produttività, iii) riducano la contaminazione delle acque da presidi fitosanitari, e iv) riducano le emissioni in atmosfera di gas serra. Anche la politica agricola sarà interessata dal progetto, in quanto troverà evidenze nel ruolo innovativo e di sostenibilità ambientale delle pratiche in questione.
La promozione continuativa dell’innovazione delle tecniche colturali, nonché il trasferimento delle conoscenze ai destinatari del progetto, mediante visite guidate, articoli divulgativi, mezzi multimediali e digitali e un convegno finale, si svilupperanno intorno ad una piattaforma dimostrativa allestita presso il Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi in cui saranno messi a confronto 5 agrotecniche: 1) la gestione convenzionale della risaia (testimone), 2) l’utilizzo di un correttivo calcico del pH del suolo, 3) l’impiego del sovescio di un erbaio misto di leguminosa e graminacea foraggera, 4) l’utilizzo di un ammendante compostato e 5) la gestione dell’acqua con la tecnica AWD. Le attività intendono dimostrare i benefici agro-ambientali conseguibili con l’impiego delle agrotecniche alternative, considerando: i) la determinazione di parametri specifici e relativi alla fertilità del suolo; ii) la valutazione della produttività e del risparmio di azoto minerale di sintesi; iii) la determinazione delle concentrazioni di 2 erbicidi utilizzati per la difesa della coltura nelle acque superficiali e profonde; iv) la valutazione delle emissioni di gas ad effetto serra nelle agrotecniche convenzionale e di AWD; vi) la caratterizzazione di parametri idraulici per l’interpretazione dei risultati riguardanti la lisciviazione degli erbicidi e la gestione AWD.