Gli inquinanti atmosferici rappresentano una delle principali problematiche delle aree antropizzate, in particolare nelle aree urbane. Il particolato atmosferico (PM) e altri inquinanti possono poi penetrare negli ambienti interni, sommandosi ai composti organici volatili (VOC) e alle particelle emesse da sistemi di riscaldamento, cucine, arredi e prodotti comunemente utilizzati per la pulizia, con concentrazioni indoor che possono essere paragonabili o superiori a quelle esterne.
In un contesto in cui le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di edifici, la scarsa qualità dell'aria respirata negli ambienti interni diventa una crescente causa di problemi di salute, seppur meno affrontata rispetto alla qualità dell’aria esterna.
Diversi metodi fisico-chimici (filtrazione, ventilazione, etc.) sono stati sviluppati per rimuovere i contaminanti nell'aria interna, ma queste soluzioni comportano alti costi di manutenzione e un considerevole consumo di energia.
Evidenze scientifiche dimostrano che le piante possono ridurre i PM, i VOC, l’ozono (O3), il diossido di carbonio (CO2) e gli ossidi di azoto (NOx). Tuttavia, mancano informazioni approfondite su quali specie vegetali siano più efficaci per contrastare diversi inquinanti in ambienti specifici (uffici, scuole, case, etc.). La presente proposta intende approfondire questi aspetti, per sviluppare dei sistemi botanici in grado di migliorare la qualità dell’aria negli ambienti interni.