Il progetto intende indagare le sfide etiche e sociali sollevate dalle immagini delle IA, domandarsi quali sono gli immaginari di riferimento e quali le attese di senso. Il visuale non riguarda solo e soltanto il datum della visione, ma evoca una natura discorsiva del dato visivo. Le immagini mostrano alcune cose e al contempo ne nascondono altre, e ogni volta chiamano in causa una “partizione del sensibile” (Rancière 2000). Ad esempio, rappresentare l'IA come un robot bianco significa escludere delle rappresentazioni più modeste, ma forse anche più autentiche, dell'IA, come le linee di codice che si trovano dietro ai social network che utilizziamo quotidianamente. La domanda che anima il convegno diviene dunque come rappresentare l’intelligenza artificiale e attraverso quali categorie filosofiche delineare l’immaginario tecnologico a esse connesse.