DD 539/A1706B/2024 -Rep 407-2024 -La moria del kiwi – Valutazione sull’impiego di innovativi portinnesti come mezzo agronomico per prevenire lo sviluppo dei sintomi
Progetto La superficie ad actinidia coltivata in Piemonte al 31 dicembre 2023 è di 3128 ettari, tuttavia, le stime realizzate in collaborazione con i tecnici del coordinamento tecnico frutticolo indicano ancora produttivi circa 1000 ettari a livello regionale. La situazione è grave e critica per la coltivazione di questa specie frutticola molto importante per il Piemonte.
Nell’ultimo triennio sono stati condotti studi (progetto KIRIS) finalizzati innanzitutto a meglio comprendere le cause dell’origine della malattia. Inoltre, sono state condotte prove su tecniche agronomiche (coperture ombreggianti, irrigazione climatizzante, portinnesti) con l’obbiettivo di cercare di prevenire lo sviluppo dei sintomi.
Dal confronto tra actinidieti colpiti e quelli ancora sani non sono emerse particolari differenze a livello di analisi chimico-fisiche del suolo e analisi fogliare.
Diversamente, lo studio sul comportamento fisiologico ha messo in evidenza per le piante malate una tipica forma di adattamento allo stress climatico sempre più pressante. La valutazione della componente biotica nella moria del kiwi ha evidenziato una presenza
predominante di oomiceti appartenenti al genere Phytopythium spp. I microrganismi risultano presenti, sia negli appezzamenti sani sia in quelli colpiti, ma in quantità differenti.
Per quanto riguarda le misure di contenimento e prevenzione si è lavorato in modo particolare su aspetti agronomici; coperture ombreggianti, irrigazione climatizzante estiva e impiego di portinnesti. È stato verificato che in presenza di coperture, quali ad esempio rete antigrandine nera oppure teli plastici, la comparsa dei sintomi è ritardata e le piante soffrono meno la forte radiazione luminosa estiva. Mentre per limitare gli stress termici è stato rilevato che puntuali irrigazioni sovrachioma riducono la temperatura fogliare e prolungano l’attività fotosintetica delle piante. Occorre continuare lo studio sul comportamento di alcuni portinnesti che hanno evidenziato, in azienda sperimentale e in campo, segnali incoraggianti che tuttavia devono essere approfonditi.
Per questo motivo s’intende proporre un progetto specifico dedicato alla tematica dei portinnesti realizzando, con protocollo scientifico aggiornato in funzione dei dati pregressi, una valutazione agro-pomologica, fisiologica e patologica di questi nuovi materiali che rappresentano una speranza per il futuro della coltura.