Il cancro è una patologia in cui si ha l’insorgenza anomala di una massa primaria che può formare metastasi in organi distanti. La sua progressione è causata dall’alterata espressione di geni codificanti per proteine e non, come i microRNA (miRNA). Spesso le cellule sensibili ai farmaci usati in oncologia soccombono, mentre quelle staminali tumorali possono mutare, acquisendo farmaco-resistenza con la conseguente mancata risposta alle terapie e progressione tumorale con possibile morte del paziente. Inoltre, spesso le terapie in uso non sono selettive e colpiscono anche le cellule normali dell’individuo con effetti collaterali non trascurabili. Abbiamo cosi sviluppato un aptamero chimerico, axl-miR-214sponge, per colpire in modo mirato le cellule neoplastiche e diminuire gli effetti tossici. Esso è composto da una sequenza oligonucleotidica (aptamero) da noi chiamata axl, che riconosce in modo specifico il recettore tirosin-chinasi AXL, un oncogene molto espresso dalle cellule tumorali (poco da cellule normali), legato alla sequenza nucleotidica miR-214sponge in grado di inibire l’azione del miR-214, un miRNA che promuove la metastatizzazione di molti tumori, tra questi il melanoma. Il coniugato, legandosi al recettore AXL, ne induce la sua internalizzazione e il successivo rilascio del miR-214sponge all’interno della cellula. Ne consegue una diminuzione della motilità delle cellule tumorali positive per AXL e della metastatizzazione in animali trattati. Nessun effetto su cellule negative per AXL, sottolineando la sua specificità. Recentemente abbiamo evidenziato un aumento del miR-214 nelle cellule resistenti agli inibitori di BRAF, farmaci in uso per la cura del melanoma. Anche i livelli di AXL aumentano in cellule resistenti a vari trattamenti. Ipotizziamo quindi di usare axl-miR-214sponge insieme gli inibitori di BRAF per ottenere un doppio intervento, possibilmente più efficace e con meno effetti collaterali in seguito ad un utilizzo di dosi minori di inibitore. Pensiamo inoltre che il complesso chimerico possa essere utilizzato per bloccare la metastatizzazione di cellule resistenti agli inibitori BRAF o altri farmaci. Il nostro coniugato aprirebbe così la strada a nuovi interventi terapeutici più mirati, meno tossici e in grado di scavalcare la resistenza alle terapie farmacologiche.