L'apomofina, farmaco oggetto di questo brevetto, è un derivato alcaloide semisintetico molto instabile. È un farmaco potente ed efficace (unico con risposta comparabile alla levodopa) che presenta lo svantaggio di dover essere somministrato per via parenterale o per via sottocutanea. Operazione che non può essere svolta in autonomia a causa dei disturbi del movimento tipici della malattia. Essa è in grado, alla dose di 1-2 mg, di portare ad un'inversione del cosiddetto stato «off» (blocco motorio) in meno di 10 minuti. Purtroppo l'effetto dura al massimo 60 minuti e quindi la somministrazione deve essere ripetuta fino a 7-9 volte al giorno oppure è necessario usare una pompa per infusione continua generando, in ogni caso, un forte disagio nel paziente. Al fine di superare queste fortissime limitazioni nell’uso farmacologico dell’apomorfina, il nostro gruppo di ricerca ha progettato e messo a punto una formulazione innovativa a base di nanospugne (polimeri iper-reticolati di ciclodestrine) in grado di proteggere l’apomorfina dalla degradazione chimica e di favorirne l’assorbimento orale. Un significativo incremento della biodisponibilità del farmaco è stato dimostrato dopo somministrazione orale delle nanospugne contenenti apomorfina in ratti Wistar.