Sul finire degli anni Quaranta Curzio Malaparte scriveva: «Oggi si soffre e si fa soffrire, si uccide e si muore, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle. Si crede di lottare e di soffrire per la propria anima, ma in realtà si lotta e si soffre per la propria pelle. […] Non c’è che la pelle che conta, ormai». Cambiano le guerre, mutano le circostanze ma il concetto mantiene la sua attualità. Non c’è che la pelle, la pelle tesa e perfetta che non ne vuole sapere di invecchiare, la pelle violata dalla ferita e la pelle sintetica, la pelle sottile, spessa, arrossata, ornata, tatuata, ustionata, la pelle specchiante degli ausili touch, la pelle coperta, quella impudica, quella che cambia, la pelle degli altri, la pelle uguale, la pelle diversa.
Sede dell’iniziativa:
Torino
Periodo di svolgimento dell’iniziativa:
(settembre 29, 2022 - )