Nanostructured MgB2 to KEEP in protection and Conservation of Archival and Librarian Materials (KEEP CALM) - Finanziamento dell’Unione Europea – NextGenerationEU – missione 4, componente 2, investimento 1.1.
Progetto L’idea progettuale qui proposta, si sviluppa nel contesto della conservazione e in particolare della salvaguardia del patrimonio bibliotecario e archivistico, inteso come carta, pergamene e papiri. Nella fattispecie si vogliono sfruttare le proprietà biocide e antiacide di nuovi materiali nanostrutturati, in grado di esercitare una protezione passiva sui manufatti e applicabile su larga scala. Lo studio prende in considerazione le peculiarità del diboruro di magnesio (MgB2), materiale che recentemente ha dimostrato ottime caratteristiche antibatteriche e anti fungine. Si tratta di un composto biocompatibile e atossico che riveste già un ruolo importante nella filiera produttiva. L’MgB2 è un materiale già noto per le sue proprietà meccaniche e refrattarie, oltre che per le sue proprietà superconduttive che lo hanno fatto conoscere nell’ambito della ricerca sul trasporto elettrico e magnetico. Sempre in ambito energetico, questo materiale riveste un ruolo determinante nella filiera della produzione di idrogeno risultando come prodotto delle reazioni che coinvolgono i composti destinati allo storage. Ecco dunque che questa ricerca si inserisce nell’ambito della conservazione dei beni culturali, ma anche in un più ampio discorso di energie alternative ed economia circolare. L’idea innovativa risiede nell’applicazione di queste nanostrutture di MgB2 tra le fibre dei supporti tipici del contesto archivistico e librario, per impedire, o almeno limitare, la proliferazione biologica che genera la degradazione del bene. Questa azione conservativa si inserisce in quello che è un contesto consolidato di utilizzo di nanocomposti per la protezione o il restauro di carta e pergamena, attraverso meccanismi di applicazione e rimozione ormai noti. Con questo studio si vuole dunque intervenire in tutte quelle situazioni ove le tecniche di conservazione preventiva non siano sufficienti, o a causa di sopravvenute condizioni critiche (allagamenti, aumento di umidità relativa), o a causa di un contesto microclimatico difficilmente controllabile. Il lavoro di ricerca si svilupperà in quattro fasi distinte. La prima si concentrerà sulla sintesi, funzionalizzazione e caratterizzazione delle nanoparticelle di MgB2 e dunque sulla loro applicazione per la verifica di efficacia su ceppi batterici e fungini tipici nel degrado del collagene e della cellulosa. Le tre fasi successive riguarderanno proprio i test di validazione biocida, dapprima “in vitro”, con uno studio controllato di colture di crescita, e successivamente “in vivo”, su campioni di carta e pergamena opportunamente preparati per lo scopo. Infine, nell’ultima fase si aprirà una fase di test “in situ”, dove, nei laboratori di restauro coinvolti, si applicheranno le nanoparticelle direttamente su casi critici reali. Tutte le fasi saranno monitorate attraverso analisi chimiche e fisiche sia di laboratorio che non invasive, in modo da verificare l’efficacia, la durata nel tempo e i risultati dell’intervento.