I tumori del colon-retto rappresentano la terza neoplasia più comune al mondo e portano con sé una consistente quota di morbilità e mortalità, tanto da essere oggetto di campagne di screening. La diagnosi precoce, quando la neoplasia coinvolge soltanto lo strato mucoso, permette un trattamento mininvasivo. A questo stadio è sufficiente una escissione locale con approccio endoluminale, per ottenere un risultato oncologicamente completo. Questa può essere eseguita tramite Transanal Endoscopic Microsurgery (TEM) o Endoscopic Submucosal Dissection (ESD). La TEM utilizza un rettoscopio rigido introdotto attraverso l'orifizio anale, che consente l’utilizzo di strumenti chirurgici rigidi e
può pertanto essere utilizzata soltanto per lesioni che distano al massimo 15 cm dall’ano. Introdotta 40 anni orsono, essa rappresenta tuttora la tecnica di scelta per i tumori del retto ad uno stadio precoce. L’ESD è invece tecnica endoscopica, applicabile a tutti i segmenti del tratto gastro-enterico raggiungibili con un endoscopio flessibile. Importata circa 20 anni orsono dall’Asia, è una tecnica complessa per l’impossibilità di triangolare strumenti sulla lesione e di conseguenza non permette la manipolazione dei tessuti. È perciò gravata da un alto tasso di resezioni incomplete che necessitano di un successivo trattamento chirurgico di radicalizzazione. Alla base del nostro progetto è l’idea di estendere almeno a tutto il colon-retto la possibilità di una escissione locale oncologicamente completa con approccio endoluminale grazie ai principi derivati dall’esperienza della chirurgia transanale TEM. Abbiamo perciò sviluppato un robot in miniatura, denominato Robot for Endoscopic Dissection (RED), da applicare sulla punta di un comune endoscopio flessibile. Il dispositivo ospita due braccia robotiche che permettono la manipolazione e la dissezione chirurgica dei tessuti, ciascuna dotata di 3 gradi di libertà. Quali vantaggi: -garantire una escissione locale oncologicamente completa con margini liberi da malattia; -evitare ricorso a chirurgia maggiore per via addominale; -utilizzo di una semplice sala di endoscopia, e non sala operatoria, in regime di ricovero breve con notevole risparmio economico; -esecuzione della procedura in sedazione leggera, allargando indicazione anche a pazienti fragili.