Indice di massa corporea e distribuzione del grasso corporeo nella donna, in relazione all'outcome di un ciclo di fecondazione in vitro
Progetto E’ noto che la presenza di un indice di massa corporea (BMI) elevato (sia nel range di sovrappeso, sia in quello di franca obesità) si correli negativamente con i risultati della fecondazione in vitro in termini di bambini nati. I potenziali effetti negativi potrebbero verificarsi in ogni momento del percorso terapeutico, dall’induzione dell’ovulazione multipla, al numero di ovociti maturi recuperati al momento del prelievo, al numero di ovociti fecondati, alla qualità morfologica degli embrioni ottenuti, per finire alla probabilità di gravidanza evolutiva (metanalisi Supramanian 2018)
E’ tuttavia nozione comune che il BMI rappresenti un indice approssimativo della composizione corporea, non essendo in grado di discriminare tra massa grassa e massa magra, nè di dare indicazioni sulla distribuzione del grasso corporeo.
L’accumulo di grasso corporeo a livello tronco addominale è associato ad aumentato rischio di malattie metaboliche, essendo correlato ad insulino-resistenza ed iperinsulinemia, oltre che ad un maggior rischio di anovularietà (in particolare nel gruppo delle donne con sindrome dell’ovaio policistico - PCOS).
Misure come la circonferenza addominale (WC) e come la plicometria del tessuto al tronco si correlano alla massa grassa totale, e permettono inoltre una classificazione di quella che è più propriamente definita obesità di tipo addominale. (Hu F, Obesity epidemiology NY, Oxford Univ Press 2008– libro)
Nonostante il significato clinico del tessuto adiposo e della sua centralizzazione per quanto riguarda sia il metabolismo, sia gli aspetti riproduttivi, la letteratura riguardo questo specifico argomento è molto limitata.
Sembrerebbe opportuno raccogliere più dati, insieme con eventuali evidenze, al fine di migliorare l’aspetto prognostico della fecondazione in vitro ed eventualmente introdurre interventi terapeutici migliorativi.
Lo scopo del presente studio è quello di valutare se esista una correlazione tra distribuzione del grasso corporeo della donna, misurato attraverso la rilevazione di semplici misure antropometriche, sensibilità all’insulina, calcolato attraverso la misurazione di glicemia e insulinemia basali (HOMA- index), e outcome di un primo ciclo di fecondazione assistita, valutato in termini di quantità di ovociti recuperate, qualità degli ovociti, percentuali di fertilizzazione, ed infine percentuali di gravidanza evolutiva.