Il progetto risponde a tre bisogni del territorio, distinti ma correlati. Il primo bisogno è il potenziamento dell’ecosistema piemontese delle tecnologie semantiche. Il suo rafforzamento era l’obiettivo di un precedente progetto del nostro gruppo di ricerca, finanziato nel 2017 dalla Fondazione CRT. Da tempo Torino e il Piemonte rappresentano un polo d’eccellenza nel campo delle tecnologie semantiche e in particolare nell’impiego dei Linked Data, che costituisce un settore distinto e ben caratterizzato all’interno di una più ampia filiera di ricerca e sviluppo nel campo dell’IA e della Data Science, in significativa espansione nel nostro territorio. Ciò è reso possibile da una rete che coinvolge istituzioni accademiche (l’Università e il Politecnico), istituzioni di cultura (come il CoBiS), enti pubblici di governo locale e nazionale, e numerosi soggetti del settore privato: alcune multinazionali (come Nuance Communications), aziendelocali aperte al mercato internazionale (come CELI Srl e Synapta Srl) attualmente in forte crescita, gruppi che offrono machine learning e big data analytics (da Reply a Engineering), infomediaries di primo piano (come Cerved). Il Piemonte ha importanti soggetti pubblici e pubblico-privati nel campo dell’informatica che negli anni si sono mossi in direzione dell’analisi dei dati e dei dati aperti, come per esempio il CSI Piemonte o il consorzio TOP-IX. La presenza sul territorio piemontese di una rete piuttosto ricca di soggetti (privati e istituzionali) operanti in questo settore può essere conso-
lidata, come si intende fare nel progetto TEPT, sia attraverso la costituzione
di sinergie tra enti di ricerca (università e CNR) e aziende private, sia e
soprattutto attraverso la creazione di competenze specifiche nelle giovani
generazioni per mezzo di borse di studio che permetteranno una formazione
di alto livello, promuovendo indirettamente l’occupazione sul territorio
piemontese. In aggiunta, il progetto TEPT non soltanto valorizzerà le risorse
già presenti, ma offrirà un credibile e concreto caso-pilota nell’àmbito delle
digital humanities, con possibili ricadute positive anche in settori extra-
accademici e in grado di contribuire significativamente alla candidabilità di
Torino e del Piemonte come punti di riferimento di reti internazionali per
l’uso delle tecnologie Linked Data.
Il primo bisogno è stato individuato per mezzo di una ricognizione delle
potenzialità già espresse dal territorio piemontese e a partire dall’esperienza
acquisita nel corso di un precedente progetto (REPOSUM), il cui successo ha
dimostrato la possibilità di ottenere risultati significativi ai fini del raffor-
zamento dell’ecosistema delle tecnologie semantiche. In particolare, il pro-
getto REPOSUM ha creato nuove opportunità lavorative e di ricerca, aperto
la via a ulteriori progetti e allacciato reti di collaborazione a livello nazionale
e internazionale. Tale successo, che il progetto TEPT si propone di conso-
lidare, ci ha convinti della efficacia della via intrapresa e dell’importanza di
dare continuità alle reti di collaborazione già avviate, inserendo nuovi sog-
getti e nuove idee, articolando concretamente nuove e ulteriori iniziative di
potenziamento dell’ecosistema piemontese delle tecnologie semantiche.
La persistenza del bisogno è in qualche modo insita nella sua natura:
considerata la crescente centralità delle tecnologie semantiche nel panorama
mondiale, il potenziamento delle risorse piemontesi in questo campo costi-
tuisce un’esigenza che richiede attenzione costante e ripetuta.
Il secondo bisogno, strettamente connesso al primo, è la contaminazione
umanistico-tecnologica della cultura piemontese. Si tratta di sollecitare il
territorio, nelle componenti di ricerca, di attività economica e di dibattito
pubblico, sia nelle istituzioni sia nel pubblico più vasto della cittadinanz