Molecole di acidi nucleici codificanti proteine chimeriche CSPG4 e relativi usi terapeutici
Progetto L’oncologia moderna si basa sul concetto semplice ma al tempo stesso innovativo di “One health”, che riconosce le analogie fra le patologie nell’uomo e negli animali e sfrutta l’interazione di tutte le professionalità per sviluppare nuovi trattamenti.
In questo contesto si colloca il nostro progetto che attraverso lo sviluppo clinico veterinario di un vaccino a DNA per il trattamento del melanoma maligno (MM) e dell’osteosarcoma (OSA) del cane, si propone di porre le basi per la traslazione del vaccino alla clinica umana. Il MM, un tumore della pelle, e l’OSA, un tumore osseo, sono altamente aggressivi, resistenti alle terapie convenzionali (chirurgia, radio- e chemioterapia) e hanno una prognosi estremamente infausta, sia nell’uomo sia nel cane, a causa di recidive e metastasi. È perciò necessario lo sviluppo di nuove strategie.
Dai nostri studi, la proteina CSPG4 è emersa come bersaglio terapeutico ideale in questi tumori poiché ha un ruolo chiave nella progressione tumorale ed è molto espressa sulle cellule neoplastiche ma non sui tessuti normali. Precedenti trial clinici veterinari condotti dal nostro gruppo hanno dimostrato la sicurezza e il potenziale clinico di un vaccino a DNA contro CSPG4, efficace nel prolungare la sopravvivenza di cani affetti da MM spontaneo, CSPG4+, di stadio II-III. Sulla base di questi risultati, abbiamo ideato un vaccino a DNA di seconda generazione (oggetto del brevetto), costituito da una sequenza chimerica derivata in parte dalla sequenza CSPG4 umana e in parte da quella canina, che rappresenta un miglioramento del precedente, potenzialmente applicabile con successo sia nel cane che nell'uomo per la cura e la prevenzione delle numerose patologie neoplastiche CSPG4+.
Intendiamo quindi procedere allo sviluppo di questa vaccinazione chimerica anti-CSPG4 mediante trial clinici veterinari in cani da compagnia affetti da MM (stadio II-IV) oppure OSA (grado I-III) spontanei, CSPG4+. Se positivi come atteso, i risultati ottenuti in questi trials saranno utili per facilitare la traslazione del vaccino alla clinica umana, poiché, grazie alle numerose similitudini biologiche e cliniche con il corrispettivo tumore umano, il MM e l’OSA canino rappresentano interessanti modelli traslazionali altamente predittivi della risposta clinica all’immunoterapia nell’uomo.