Getting ready for the present: new global dystopian imaginaries and public engagement. Transcultural and transmedial dialogues between Japanese, Latin American, British and Anglo American cultures.
Progetto L’obiettivo della proposta è l’analisi delle nuove forme narrative distopiche e (post)apocalittiche che negli ultimi anni caratterizzano il discorso culturale giapponese e latino-americano nel loro sfaccettato dialogo con la produzione anglo-americana, e del loro impatto socio-culturale sulla realtà come prodotti multimediali/transmediali capaci di sollecitare ambiti culturali, sociali e politici fino a creare comunità e affiliazioni e ispirare movimenti trasversali e globali. Tali narrative non solo stanno vedendo una diffusione inedita ma sono ormai uscite dal campo ristretto della letteratura di genere per popolare le più diverse forme artistiche e mediatiche, spesso ottenendo una risonanza globale, che sembra legata al sempre minore scarto tra tempo vissuto e tempo della catastrofe, per cui quest’ultimo è non più avvertimento ma condizione già attuale. Nello spazio del “realismo aumentato” (Deotto, 2018) il futuro non è solo qualcosa che potrà accadere ma una “sponda”, un punto di osservazione appena avanzato dal quale inquadrare meglio la realtà. E se le fiction per la loro lungimiranza si presentano come frutto dell’apocalisse intesa nell’originario significato di “disvelamento”, le nuove distopie in virtù della contrazione della distanza cronotopica tra universo narrato e realtà si offrono al critico come strumento per analizzare e ripensare le società contemporanee e le dinamiche del potere, con particolare riferimento a questioni attuali quali l’inclusione delle diversità, la sostenibilità e la crisi climatica, intersecandosi quindi con l’utopismo (distopia critica) e con i dibattiti femministi, postcoloniali e postumani su progresso e umanesimo per rivalutare la posizione dell’umano in una prospettiva planetaria e il ruolo delle humanities nel contesto contemporaneo. Gli obiettivi della ricerca esigono un approccio critico transdisciplinare e transmediale, che parta dall'applicazione delle teorie classiche dell'analisi formale e strutturale dei testi per abbracciare i più recenti metodi di indagine sviluppati all'interno dei Cultural e Postcolonial Studies, Visual e Media Studies, Reception Studies, Global Fiction, ecofemminismo, World Literature. Se gli obiettivi principali si riassumono quindi nella valorizzazione del rapporto dialogico tra la produzione nipponica/latino-americana e quella anglo-americana attraverso reciproche contaminazioni, rimediazioni e adattamenti transmediali, tra i risultati vi è la verifica dell’efficacia della produzione distopica come strumento di comprensione delle società attuali anche alla luce della sua appropriazione in forme di resistenza sociale, culturale e politica. I risultati saranno disseminati attraverso un sito web dedicato, incontri scientifici, percorsi di formazione per le scuole ed eventi divulgativi per la cittadinanza (spettacoli teatrali, mostre virtuali online e in loco) che sfrutteranno l’articolato network a livello di realtà territoriali e istituzionali delle due unità di ricerca.