Il presente progetto si pone come seconda fase del progetto “Pura Lana Piemontese”, nato dalla necessità di affrontare le difficoltà incontrate dagli allevatori ovini della regione Piemonte nella gestione e nello smaltimento della lana sucida. Com’è noto, infatti, le razze ovine allevate sul nostro territorio, come molte altre razze italiane, producono una lana di qualità inferiore rispetto a quella di altre razze specializzate, rendendola meno adatta all’utilizzazione nella filiera tessile. Tuttavia, la tosatura rimane una necessità per il benessere degli animali, e la gestione della lana sucida rappresenta un costo significativo per gli allevatori ovini, un settore già caratterizzato da ridotte marginalità. La prima fase iniziale del progetto ha visto l'avvio di una rete di raccolta della lana presso una serie di allevamenti del territorio piemontese, organizzando il trasporto e lo stoccaggio dei lotti di lana. Questa seconda fase, denominata "Pura Lana Piemontese 2", si propone di migliorare il valore del prodotto attraverso un processo di selezione e analisi delle caratteristiche qualitative della lana raccolta al fine di una sua utilizzazione nel settore tessile.
La selezione della lana verrà effettuata manualmente, selezionando i lotti che presentano le migliori potenzialità, e verranno effettuate analisi per determinarne i parametri qualitativi quali resa, diametro delle fibre, lunghezza e colore, come previsto dall’International Wool Textile Organization (IWTO). La lana così certificata verrà poi commercializzata sul mercato per la trasformazione tessile. Per quanto riguarda la lana rimanente, invece, il progetto esplorerà possibili valorizzazioni alternative, ispirandosi ad esperienze realizzate con successo in altri paesi.
L'obiettivo finale del progetto è quello di selezionare una parte rappresentativa della lana stoccata, valutarne il potenziale qualitativo e verificare se la filiera regionale possa sostenersi economicamente, ottimizzando la gestione di un prodotto attualmente considerato un rifiuto.