Durante il conflitto "globale" della Guerra dei Sette Anni (1756-63) che rimodellò gli imperi coloniali europei della prima età moderna, nacque un nuovo interesse per "altre" culture e civiltà. Ciò diede origine nel tardo illuminismo alla trasformazione universalistica degli ideali e dei valori illuministi, di cui il linguaggio dei diritti dell'uomo rappresenta la sintesi più alta e l'eredità più significativa. Negli ultimi decenni questa fase cruciale dell'apertura è stata reinterpretata, soprattutto dalla cosiddetta storiografia postcoloniale, che ha descritto l'Illuminismo come eurocentrico, e ha cercato di smascherare la natura esclusivamente retorica del suo programma di emancipazione dell'uomo senza distinzione di classe e razza. Riteniamo che questa critica non sia fondata, poiché non tiene conto della rilevanza del linguaggio universalistico dei diritti dell'uomo nella cultura illuminista. Il presente progetto si propone quindi di ricostruire le soluzioni e i problemi affrontati dalla cultura tardo illuministica, in modo da verificare se e in che misura possano realmente fondare un discorso colonialista o, meglio, un programma di emancipazione dell'umanità.
In primo luogo, esamineremo il rapporto tra la ricerca dei massimi esponenti dell'Illuminismo nel campo delle scienze umane, cioè la storia naturale, l'antropologia, la fisiologia, lo studio delle specificità e delle varietà dell'umanità, e la costruzione di un linguaggio universalistico dei diritti, con il presupposto etico che tutti gli esseri umani sono uguali.
Da questo punto di vista indagheremo la diffusione di questi temi nella cultura francese dei Lumières Tardives, con particolare attenzione alla nascita di un discorso politico che coniugò nuova sovranità, repubblicanesimo, costituzionalismo e diritti in una prospettiva globale e nuove formule. Analoghe problematiche verranno poi indagate nel contesto della cultura Spätaufklärung, con particolare attenzione alla nuova definizione di umanità elaborata da Aufklärer come Herder, Humboldt e Schiller. Infine, un'indagine specifica sarà dedicata alla questione della tratta degli schiavi, in particolare alle polemiche antischiaviste sollevate dai pensatori illuministi e dall'opinione pubblica, fondate sulla concezione universalistica dell'uomo e dei suoi diritti. Tra gli output del progetto va segnalata una importante: l'implementazione del portale Natural Rights History (https://naturalrightshistory.unito.it/ ) già predisposto dal gruppo di ricerca per studiare la storia della lingua di i diritti dell'uomo. Attraverso l'approccio Digital Humanities, il portale raccoglie e analizza lessicalmente un corpus di fonti di vario genere (legali, letterarie, artistiche, teatrali ecc.) al fine di valutare i tempi e le modalità di circolazione del linguaggio dei diritti nei contesti culturali in Europa e nelle sue colonie in età moderna.