Animal welfare in extensive breeding: applicazione di principi e tecnologie di Precision Lifestock Farming nell’allevamento estensivo.
Progetto L’allevamento estensivo e, più in generale, tutti i sistemi di allevamento che prevedono un periodo in cui le specie zootecniche sono allevate all’aperto sono da sempre percepiti come più sostenibili e più welfare-friendly dal consumatore finale, il quale si è dichiarato disposto anche a pagare un sovrapprezzo per i prodotti che ne derivano. Inoltre, le politiche nazionali ed europee hanno destinato risorse dedicate a pratiche come il pascolamento nei piani strategici della nuova PAC e il PNRR per sviluppare una filiera agro-alimentare sostenibile.
Va sottolineato, infatti, come l’allevamento degli animali al pascolo e all’aperto possa rappresentare uno strumento di valorizzazione dei terreni marginali, creando occupazione e inclusione sociale, generando economia e, soprattutto, fornendo opportunità alle comunità che vivono in zone disagiate, contrastando lo spopolamento.
Per quanto riguarda l’aspetto del benessere animale, l’allevamento estensivo è un sistema zootecnico non esente da rischi, quali la predazione, le variazioni meteorologiche e la necessità di poter disporre di un’alimentazione adeguata e di costante abbeveraggio e, non da ultima, l’assenza di misure di biosicurezza. Gli attuali sistemi di valutazione del benessere animale non sono del tutto predisposti a garantire un corretto monitoraggio degli animali in allevamenti estensivi; ad esempio, protocolli come Awin e Welfare Quality in Europa o FARM (Farmers Assuring Responsible Management) per gli Stati Uniti, non includono items specifici per il pascolo.
Nel nostro paese, al contrario, il Sistema ClassyFarm ha reso disponibili per gli operatori del settore le check list per la valutazione della linea vacca-vitello e per l’allevamento semibrado del suino.
Nell’intero territorio nazionale, infatti, esistono tipologie di allevamento nelle quali gli animali (bovini, caprini, ovini e suini) vivono all’aperto per tutto l’anno o parte di esso. Ci si riferisce in particolare agli allevamenti di ruminanti e di suini nelle regioni centro-meridionali (Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Sicilia e Sardegna) e ad alcune pratiche quali l’alpeggio e la transumanza, presenti nell’arco alpino e nelle zone appenniniche. Per tale motivo si rende necessario studiare nuove tecnologie di rilevazione del benessere applicabili all’allevamento estensivo.
Ad oggi, la veloce evoluzione del settore tecnologico ed informatico permette di disporre di dispositivi individuali di rilevazione dotati di batterie ad elevata durata e di estrema precisione. L’accoppiata delle nuove tecnologie di Precision Livestock Farming (PLF) e del sistema Classyfarm, nonché la corretta analisi delle informazioni che ne deriveranno, potrebbe rappresentare la soluzione ottimale per la definizione dei rischi legati al benessere animale connessi all’allevamento estensivo in diverse specie di interesse zootecnico.