Studio e progettazione di interventi coordinati vertenti su tre focus tra loro correlati:
a) recupero e ricostituzione di habitat naturali protetti, importanti per la tutela della
biodiversità a livello europeo, siti nella ZSC della Vauda (praticamente coincidente con la
Riserva della Vauda) o in aree collegate, che l’evoluzione del territorio ha fortemente ridotto,
secondo quanto previsto dal Piano di gestione della ZSC adottato dall’Ente Parco nel 2020. Tra
questi vi sono zone umide che rischiano di scomparire e zone che ospitano determinate strutture
vegetali e floristiche rare in forte regressione. La sfida posta dalla conservazione di questi habitat
è dovuta alla necessità di sostituire alcuni tipi di attività antropiche abbandonate (come l’estrazione
di argilla e gli usi militari che favorivano il costante mantenimento di depressioni del terreno ove
si insediavano aree umide) con nuove azioni pianificate specificamente per la conservazione.
Altra necessità è quella di predisporre un piano che regolamenti il pascolamento con specie
erbivore appropriate, integrato con un piano di sfalcio. Infine si valuterà l’eventuale disponibilità di
aree ove vi sia l’opportunità di sviluppare boschi periurbani, trattandosi di obiettivo del pnrr che la
città metropolitana sta perseguendo, in collaborazione con gli enti territoriali e che rientra in una
logica di miglioramento ambientale complessivo.
Nella convinzione che la protezione ambientale sia attuabile soltanto se affiancata ad una fruizione
consapevole dei luoghi, si intende procedere come descritto nel successivo punto.
b) valorizzazione, miglioramento e messa in sicurezza di itinerari escursionistici e ciclabili
presenti sul territorio dei Comuni interessati dalla Riserva naturale della Vauda e che collegano tale riserva con l’asta della Stura (percorsi Stouring e Ve.La in fase di realizzazione tra
Venaria e Lanzo, connessi alla dorsale ciclabile Ven.To), nonché con la Valle del Malone. Si tratta
di individuare percorsi da “catalogare” e opportunamente segnalare e promuovere, installando
elementi che divulghino le valenze ambientali tutelate presenti, oltre che i servizi attinenti offerti a
livello locale. I tracciati oggetto di intervento si caratterizzano prevalentemente per la percorrenza
lungo strade bianche e, in piccola misura, su strade interessate da flussi veicolari molto contenuti.
Sono percorsi che si snodano tra aree verdi e centri abitati, lievemente mossi, con modesti
dislivelli e che non prevedono particolari abilità tecniche, pur se molto piacevoli e
paesaggisticamente appaganti, risultando pertanto adatti a molti target di utenza.
Stimolare la fruizione di questa sentieristica porterebbe a molteplici vantaggi per la tutela
dell’ambiente. Tra questi vi è il maggior controllo diffuso del territorio che, come si è già potuto
constatare a livello sperimentale in alcuni tratti, è un buon deterrente per l’abbandono illegale di
rifiuti purtroppo frequente nell’area in questione. Inoltre una rete sentieristica ben congeniata e
collegata ad altri circuiti già noti, favorirebbe la salute e il benessere della popolazione che ha
l’opportunità di praticare attività motoria all’aperto, porterebbe ad uno sviluppo dell’eco-turismo sul
territorio e alla promozione della mobilità dolce, a piedi o in bici. Si precisa che lo studio e la
conseguente progettazione prenderanno in considerazione sia l’area dei Comuni della riserva
naturale della Vauda, che i collegamenti con gli itinerari ciclo-escursionistici esistenti o in progetto
lungo la Stura e verso la Val Malone, che assumono un significato rilevante in un’ottica di sviluppo
eco-turistico del territorio. Tra tutti gli enti interessati verrà preliminarmente definito un apposito
protocollo d’intesa.
c) stante l’attuale assetto proprietario dell’area, caratterizzato per una gran parte dalla ti