La certificazione linguistica per la docenza in inglese: nuovi orizzonti per l’assicurazione della qualità e lo sviluppo delle risorse umane
Progetto La cosiddetta English-medium instruction (EMI), ovvero l’erogazione di corsi universitari in inglese dove questo, per la maggior parte dei parlanti, è una lingua straniera, è una pratica in costante crescita nelle università europee. Grazie a tale modalità, si favorisce il processo d'internazionalizzazione, attirando studenti stranieri e incrementando il prestigio delle istituzioni accademiche. Con il consolidarsi della pratica EMI, si pone la questione delle competenze linguistiche richieste ai docenti per erogare una didattica di qualità anche in lingua straniera. Proprio in questo contesto si colloca il Decreto Direttoriale n. 2711 del 22-11-2021 che prevede la verifica delle competenze linguistiche dei docenti che insegnano in corsi di studio erogati interamente in lingua straniera, per i quali è necessario un livello almeno pari a C1. L’Università degli Studi di Torino (UniTo) ha pertanto avviato una serie di interventi articolati in due fasi, la prima dedicata alla verifica delle competenze linguistiche e la seconda alla formazione. Riguardo alla prima fase, sia per i corsi di nuova istituzione sia per quelli già attivati, sono previste diverse modalità di verifica, tra cui la valutazione formativa presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA). Il progetto qui presentato si incardina in tale modalità, che al momento già vede coinvolta in qualità di responsabile scientifica la professoressa Alessandra Molino. Al fine di garantire pratiche più strutturate, verificabili e riconosciute a livello internazionale - anche in vista dell’imminente futuro, che vedrà l’attivazione di quattro nuovi corsi di laurea magistrale in inglese - il progetto si propone di introdurre presso UniTo un test validato per la certificazione delle competenze linguistiche dei docenti EMI: il Test of Oral English Proficiency for Academic Staff (TOEPAS).
La letteratura che documenta le pratiche più diffuse a livello mondiale evidenzia la necessità di azioni più strutturate nella formazione e certificazione dei docenti EMI (ad es. Dearden, 2015). In Europa si riscontra "un’eclettica pletora di approcci" (Lasagabaster & Doiz, 2021, p. 1) all’accertamento dei requisiti di docenza, accompagnata da una sostanziale mancanza di ricerca sul tema della certificazione linguistica (Molino et al., 2022, p. 140). Tra le attuali politiche di certificazione, alcuni atenei richiedono ai docenti di sostenere esami quali l’IELTS o il TOEFL. Tuttavia, tali certificazioni sono pensate per l'immigrazione in un paese anglofono o per l'ammissione degli studenti internazionali alle università del Nord America, della Gran Bretagna o dell’Australia. La loro pertinenza all'insegnamento in inglese L2 in contesti non anglofoni è discutibile e non esistono studi che ne comprovino l’idoneità. Pertanto, alcuni atenei europei hanno sviluppato dei test studiati ad hoc (ad es., Universidad del País Vasco, Spagna; Università di Copenaghen, Danimarca). Alcuni di questi (ad es., il Project in Language Assessment for Teaching in English, PLATE) si basano sull'osservazione delle autentiche dinamiche di classe. Tuttavia, un metodo più affidabile potrebbe essere la verifica delle competenze tramite lezioni simulate, una procedura che consente il controllo delle variabili contestuali che influenzano il parlato pur elicitando un linguaggio pertinente alla pratica didattica.
Sviluppato nel 2009 all'Università di Copenaghen (UCPH), il test TOEPAS proposto in questo progetto adotta il metodo della lezione simulata, e si concentra sulle funzioni didattiche del linguaggio quali presentare e spiegare contenuti disciplinari, fornire istruzioni e interagire con gli studenti. Lo scopo del TOEPAS è di riconoscere i bisogni dei docenti in modo sistematico al fine di fornire supporto su misura. Il TOEPAS è stato oggetto di numerosi studi che ne confermano l'affidabilità e l'assenza di bias nei confronti delle diverse discipline (ad es., Dimova & Kling,