Studio in vitro di confronto tra l’efficacia nell’indurre apoptosi mediante irraggiamento del buffy coat con ultrasuoni a bassa intensità VS irraggiamento con luce ultravioletta (fotoaferesi) in pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T
Progetto La procedura di fotoaferesi extracorporea prevede che il paziente venga sottoposto al prelievo di sangue intero, che successivamente venga separato nelle varie frazioni, e che la componente linfocitaria venga addizionata di psoralene e quindi esposta all’irraggiamento ultravioletto per una determinata tempistica. Si procede quindi alla re-infusione dei globuli bianchi così trattati nel paziente. A questa pratica, definita off-line o discontinua, se ne affianca una del tutto analoga, in cui il paziente è collegato ad un’apposita macchina di circolazione extracorporea (trattamento in linea o in continuo) che effettua tutti i passaggi del trattamento e re-infonde i linfociti trattati. Esistono tuttavia una serie di limitazioni all’applicazione della fotoaferesi extracorporea: 1) la mancanza di selettività dell’agente fotosensibilizzante; 2) i conseguenti danni collaterali ai vari componenti del buffy coat; 3) il comportamento mutagenico e tossico della luce ultravioletta; 4) la penetrazione molto limitata della luce UV, a causa della quale è fondamentale separare la componente linfocitaria dai globuli rossi, che altrimenti assorbirebbero la radiazione luminosa; 5) infine, nelle macchine di circolazione extracorporea per la fotoaferesi in continuo, la scarsa penetrazione degli UV obbliga a far fluire il buffy coat in speciali camere in plastica trasparente e costituite da canali disposti a serpentina e spessi appena 1 mm, motivo per il quale il trattamento in fotoaferesi risulta particolarmente lungo. Con il presente progetto si vuole proporre uno studio pilota condotto su sangue di pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T per la validazione di un trattamento immunomodulatorio attivato non più da luce ultravioletta , bensì dall’irraggiamento del buffy coat con ultrasuoni a bassa intensità.
Obiettivi dello studio
● Sviluppare un trattamento antitumorale con effetto immunomodulatorio, capace di indurre in apoptosi i linfociti del paziente affetto da linfoma cutaneo a cellule T.
● Valutare se la nuova tecnologia, basata sull’applicazione di ultrasuoni, sia comparabile se non superiore alla pratica clinica di fotoaferesi.
Popolazione in studio: Pazienti afferenti presso SC Dermatologia U Presidio Ospedaliero San Lazzaro
Criteri di inclusione
● ·Soggetti di età ≥ 18 anni
● ·Pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T
● · Pazienti sottoposti a fotoaferesi come linea terapeutica attuale
Criteri di esclusione
● Soggetti sottoposti a terapie locali/sistemiche che non comprendano fotoaferesi
● Soggetti non in grado di firmare il consenso informato
Tipologia di dati raccolti e fonte dei dati: Dati anagrafici e clinici;
Durata dello studio 12 mesi
Numero di soggetti/pazienti 10 pazienti
I dati sopra descritti verranno anonimizzati e raccolti in un database protetto a cui avrà accesso solo il personale autorizzato nel centro coordinatore. A partire dai dati raccolti nel database si otterranno statistiche descrittive per tutte le variabili.