Screening e sorveglianza delle varici esofagee in pazienti con cirrosi epatica da virus C e risposta virologica sostenuta ai farmaci antivirali ad azione diretta
Progetto Razionale: la modalità dello screening e della sorveglianza delle varici esofagee (VE) nei pazienti cirrotici HCV-positivi guariti dall’infezione dopo terapia con farmaci antivirali diretti (DAA) è tuttora incerta.
Scopo della tesi: 1) validare in modo prospettico i suggerimenti della consensus conference di Baveno VI riguardanti lo screening e la sorveglianza delle VE 2) verificare l’influenza delle modificazioni dello status di Baveno VI indotte dalla riposta virologica sostenuta (SVR) sull’andamento delle VE 3) suggerire il timing ottimale di sorveglianza endoscopica.
Pazienti e metodi: sono stati selezionati tutti i cirrotici HCV+ trattati in modo consecutivo con DAAs presso la S.C. Gastroepatologia U, presidio Molinette, dal 1-1-2015 al 31-12-2016. Sono stati reclutati solo i pazienti con SVR. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi; gruppo 1: status Baveno VI favorevole e gruppo 2: status Baveno VI sfavorevole. Il follow-up mediano è stato di: 65.2±8.6 mesi al 31 marzo 2021
Risultati: dei 460 cirrotici inclusi, 95 (20.6%) appartenevano al Gruppo 1 e 365 (79.4%) al Gruppo 2. Il 93.7% dei pazienti del gruppo 1 non presentava VE rispetto al 65.5% del gruppo 2, il 5.2% presentava varici F1 rispetto al 22.2%, e solo 1 paziente (1.1%) aveva varici F2/F3 in confronto a 45 (12.3%) del gruppo 2 (p<0.0001). Degli 89 pazienti del gruppo 1 senza VE basali, solo1 (1.1%) ha dimostrato la comparsa di varici, con concomitante peggioramento dello status di Baveno VI, rispetto a 15/239 (6.3%, p= 0.06) pazienti del gruppo 2. I fattori predittivi indipendenti di progressione dell’ipertensione portale sono risultati essere il diabete mellito, una circonferenza addominale anomala, bassi valori piastrinici e un’incidenza più elevata di epatocarcinoma. Negli appartenenti al gruppo 1 che presentavano VE pre-terapia, durante il follow-up non si sono osservati casi di peggioramento delle VE, il 50% sono migliorati e il restante 50% è rimasto stabile. Diversamente, negli appartenenti al gruppo 2 si è osservato un peggioramento nel 27% dei pazienti, mentre il 43% è rimasto stabile e il 30% è migliorato. Dei 365 pazienti del gruppo 2, 121 (33.2%, p<0.0001) sono divenuti Baveno VI favorevoli e 17 (14%) avevano varici esofagee in confronto a 109/244 (44.6%, p= 0.01) pazienti che non hanno avuto un miglioramento dello status ; di questi 17, 6 (35.3%) non hanno dimostrato variazioni varicose significative, 10 (58.8%) hanno evidenziato un miglioramento e 1 (5.9%) un peggioramento rispetto a 48 (44%), 27 (24.8%) e 34 (31.2%) dei 109 pazienti con VE pre-terapia rimasti con status di Baveno VI sfavorevole (p= 0.009).
Conclusioni: la mia tesi ha validato i suggerimenti di Baveno VI: 1) non eseguire endoscopia (né basale né di follow-up) nei pazienti con status di Baveno VI favorevole pre-terapia che lo mantengono durante il follow-up 2) eseguire endoscopia di controllo in quei (pochi) pazienti che – pur guarendo dall’infezione virale – peggiorano lo status di Baveno VI iniziale. 3) il timing ottimale per il controllo endoscopico è risultato essere biennale nei portatori di varici F1 e va mantenuto solo nel sottogruppo di cirrotici più a rischio (MELD > 10, diabetici, insorgenza di HCC).