Malattie trasmesse da zecche: valutazione dei rischi legati a cambiamenti climatici, effetti antropici ed ecosistemi dinamici multi-ospite
Progetto Le malattie trasmesse da zecche rappresentano in tutta Europa un’emergente sfida di sanità pubblica. Le zecche destano infatti particolare preoccupazione in quanto potenziali vettori di numerose malattie a carattere zoonosico note con il nome di Tick-Borne Disease o TBD, tra cui la borreliosi di Lyme, la rickettiosi, l’anaplasmosi e la babesiosi. A causa dei cambiamenti climatici e della maggior disponibilità di ospiti e habitat adatti alla loro sopravvivenza è stato osservato un ampliamento della distribuzione geografica, dell’abbondanza di zecche e delle malattie da esse trasmesse.
I cicli di vita e la trasmissione della maggior parte degli agenti infettivi delle zecche sono inestricabilmente legati al clima. Infatti, i cambiamenti climatici influenzano gli ecosistemi ridefinendo la distribuzione della fauna che svolge il ruolo di ospite per le zecche. Di conseguenza, il riscaldamento globale è uno dei fattori più importanti nella ridistribuzione della popolazione delle zecche. L’aumento della temperatura media durante il periodo invernale e il fatto che ormai raramente si raggiungano temperature al di sotto dei -10°C (temperatura limite per la sopravvivenza delle zecche) sono fenomeni che facilitano la sopravvivenza di questi artropodi anche in territori che fino a qualche anno fa risultavano essere inospitali. Questa aumentata possibilità di superare l’inverno si ripercuote in
un’aumentata attività delle zecche nel resto dell’anno. Correlato a tale aumento, dal 1990 al 2010, si è riscontrato un aumento del 400% dei casi di malattia di Lyme nelle regioni endemiche e si ipotizza nei prossimi anni un ulteriore incremento dei casi di TBD. Emerge quindi l’esigenza di dotare l’attuale sistema di sorveglianza nei confronti di tali malattie di nuovi protocolli diagnostici molecolari più rapidi ed efficaci. Negli ultimi anni si è fatta pressante la richiesta da parte di Ospedali e ASL di integrare e supportare la diagnosi clinica nei confronti delle TBD sull’uomo, ed in particolare sui bambini, con
indagini precoci e specifiche su zecche. A livello clinico, infatti, la diagnosi è spesso tardiva e complessa ed i tipici sintomi non sempre sono presenti, notati o riconosciuti. Accanto ai controlli sull’uomo, inoltre, risulta cruciale implementare il monitoraggio della diffusione delle zecche sia nell’ambiente sia sugli animali selvatici e d’allevamento, al fine di comprendere come fattori climatici, antropici ed ambientali influenzino la distribuzione delle zecche sul territorio nazionale e l'incidenza dei casi di malattia.
A completamento di tali attività è pertanto fondamentale attuare processi di innovazione tecnologica e digitale mediante la messa a punto di un protocollo di sorveglianza orientato alla early detection sulla triade paziente-ambiente- agente eziologico che permetta di intervenire e contenere tempestivamente la circolazione di patogeni
trasmessi dalle zecche nell'ecosistema e di dare risposte efficaci e tempestive utili alla diagnosi ed alla terapia nell’uomo.
Infine, a fronte dell’aumentato rischio della cittadinanza di andare incontro a morso da zecca durante lo
svolgimento di attività professionali o di svago all’aperto è necessario potenziare la sensibilizzazione e le conoscenze della popolazione sugli specifici rischi e sui comportamenti preventivi da adottare, e attivare un coinvolgimento attivo tramite iniziative di Citizen Science