Il progetto Riso Amico + intende costruire una filiera di produzione di riso sostenibile, capace di rispettare l’ambiente e valorizzare l’impegno e la sensibilità dei risicoltori, nel rispetto delle peculiarità aziendali e territoriali di ogni produttore.
Lo schema di realizzazione, costruito sulla base di un processo BOTTOM-UP, porterà nel triennio progettuale ai seguenti risultati, sulla base delle specifiche fasi di progetto:
Per il settore risicolo piemontese:
- Incremento delle conoscenze scientifiche e tecniche degli agricoltori relativamente alle pratiche agronomiche efficaci alla riduzione dell’impatto ambientale delle coltivazioni, alle operazioni destinate ad incrementare il valore naturalistico dell’area risicola, all’aumento della qualità del prodotto finale.
L’obiettivo viene attraverso:
- collezione di informazioni tecniche suggerite dagli agricoltori e dagli altri enti coinvolti nel progetto secondo la loro esperienza diretta;
- collezione di informazioni derivanti da ricerca bibliografica scientifica/tecnica; 3) indagine presso altre organizzazioni anche internazionali;
- scelta ed elencazione delle tecniche ed operazioni all’interno del GO;
- creazione di un disciplinare di produzione e di gestione di un’azienda risicola con ridotto impatto ambientale, elevato valore naturalistico ed elevata qualità merceologica.
- l’individuazione, la creazione ed il calcolo di una gamma di indicatori, che costituiscono lo strumento per la quantificazione oggettiva delle performance ambientali, naturalistiche e merceologiche delle aziende coinvolte e sono la base per l’ottenimento della certificazione del processo produttivo. Il calcolo degli indicatori applicati prima e dopo l’innovazione tecnico/strutturale, potrà fornire un supporto pratico per la valutazione di tutte le aziende che intendono migliorarsi ma anche una opportunità per le amministrazioni pubbliche per valutare i riscontri ambientali, qualitativi e naturalistici e pianificare “land use”
- la realizzazione di una piattaforma web a duplice attitudine, contenente da un lato un’interfaccia utile agli agricoltori per il calcolo dei propri indicatori e la valutazione delle proprie performance (produttive/qualitative ma anche ambientali/naturalistiche) e dall’altro una vetrina al pubblico della propria azienda e vendita dei prodotti e di altri eventuali servizi aziendali collegati (ad esempio percorsi di educazione ambientale, esperienze di birdwatching, alternanza scuola/lavoro, percorsi didattici, ecc.);
- l’introduzione nella pratica aziendale di tecniche innovative, per centrare gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale, di conservazione e incremento della biodiversità e di aumento della qualità della granella;
- l’attivazione di una certificazione di processo produttivo, in seguito all’adesione al disciplinare di produzione.
- Lo scambio di esperienza tra operatori che consentirà il supporto alla creazione di una rete per un’agricoltura più eco-sostenibile e innovativa, superando i dubbi e le avversioni che ancora esistono nella comunità agricola risicola verso l’inserimento di alcune tecniche, come ad esempio l'inserimento e la gestione di cover crop, anche riguardo agli effetti sul reddito aziendale. Questo approccio di tipo “bottom up” (dal basso verso l’alto) relativamente alla focalizzazione delle problematiche incontrate dagli agricoltori nell'adozione delle pratiche proposte nel disciplinare, è un approccio considerato vincente e adottato già in ambito dei life europei. Lo scambio di opinioni avverrà anche con altri agricoltori esterni al GO in modo da favorire la diffusione di pratiche agronomiche meritevoli;
- la creazione di un esempio pratico, e con ampia base scientifica, della creazione di un sistema produttivo creato non solo per ridurre gli impatti ambientali di un particolare sistema agricolo ma anche per migliorare l’aspet