Data di Pubblicazione:
2019
Abstract:
Da sempre centrale nella selezione e nel consumo di cibo, la vista è arrivata a surrogare quasi completamente il gusto: non ci limitiamo più semplicemente a mangiare il cibo, ma soprattutto lo rappresentiamo, lo immaginiamo, ne condividiamo fotografie su piattaforme di vario tipo. In simile cornice giocano un ruolo fondamentale i cibi gustosi, secondo la logica marcatamente performativa del cosiddetto
food porn, e sempre più anche quelli dis-gustosi, che, mediante particolari strategie enunciative e dispositivi retorici, riescono a smarcarsi dalla visione fisiologica ed evoluzionistica che legava in modo indissolubile il loro rifiuto alla tutela della salute e del benessere psicofisico per diventare essi stessi “appetitosi”. Attraverso l’analisi semiotica di alcuni casi di studio particolarmente significativi e delle forme di
testualità ad essi connessi, il presente paper individua e descrive le principali estetiche e politiche alimentari promosse da simile fenomeno, collocandosi sulla scia dell’interessante riflessione sull’esperienza gustativa all’incrocio tra dimensione estesica e fenomenologica, da un lato, e universo socioculturale, dall’altro.
Tipologia CRIS:
03A-Articolo su Rivista
Keywords:
Dis-gusto, semiotica, estetica, etica, politica
Elenco autori:
STANO, Simona
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