Ripresa e riuso di temi e modelli danteschi nella discussione politica e religiosa di Enea Silvio Piccolomini

Nel presente contributo le considerazioni sul debito del senese verso Dante, con riferimento alla Commedia e al Monarchia, hanno come prima linea di indagine le vie culturali che lo portarono ad accostarsi ai suoi scritti (con riguardo soprattutto a Bernardino da Siena e Antonio Roselli). In secondo luogo sono considerati i riscontri del pensiero dantesco negli scritti del Piccolomini. Tali debiti possono essere ricostruiti attraverso citazioni dirette e riprese di situazioni e temi in alcune lettere e dialoghi (Libellus dialogorum, Pentalogus, Dialogus de somnio quodam) e nel trattato De ortu et auctoritate Romani Imperii. Si tratta di scritti che furono letti e apprezzati soprattutto nei territori dell’impero anche alla luce delle discussioni politico-religiose del secondo Quattrocento.