Approccio integrato per la stima dell’esposizione e degli effetti in lavoratori professionalmente esposti a nanomateriali: validazione di un protocollo standardizzato in specifici scenari occupazionali per l'istituzione di uno studio di coorte multicentrico.
Progetto La maggior parte delle attuali conoscenze sulla tossicità dei NM proviene da studi sperimentali in vitro e in vivo, necessari per identificarne la pericolosità, ma inadeguati per valutare i possibili rischi per la salute umana, sviluppare raccomandazioni e implementare limiti di esposizione professionale per gestire in modo efficace i possibili rischi. Nonostante diverse difficoltà, la conduzione di studi epidemiologici con una valutazione completa dell'esposizione e programmi di sorveglianza medica e biologica rappresenta il passo necessario nell'anticipazione dei potenziali effetti negativi sulla salute legati all'esposizione ai NM nell'uomo, in particolare a medio e lungo termine. Questo progetto mira a dimostrare la fattibilità di un approccio integrato che comprende la valutazione dell’esposizione a nanomateriali ingegnerizzati e a particelle ultrafini incidentali ed il monitoraggio biologico che valuta la dose interna e gli effetti precoci dell’esposizione sulla salute dei lavoratori. Tale approccio prevede l’applicazione di una metodologia standardizzata e di un protocollo armonizzato a casi studio definiti come scenari occupazionali in cui poter reclutare, secondo una strategia robusta, numeri complessivamente significativi di lavoratori coinvolti nella sintesi, produzione od utilizzo di materiali su nanoscala in laboratori di ricerca e sviluppo, in impianti pilota, in scenari industriali. Il progetto punta inoltre alla creazione di un registro dei lavoratori ben caratterizzato per condurre uno studio epidemiologico prospettico in scenari occupazionali, con lo scopo di supportare iniziative di governance in campo nazionale ed internazionale, finalizzate alla stima reale ed alla gestione del rischio, promuovendo buone pratiche per la riduzione dell'esposizione ed assicurando una adeguata protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori delle nanotecnologie.
L’Unità di ricerca di UNITO, oltre a coordinare il progetto ed a garantire l’omogeneità delle procedure, provvederà a stilare il protocollo di ricerca e a sottometterlo al Comitato Etico di Ateneo. UNITO avrà in carico l’effettuazione delle indagini sul campo, secondo quanto definito dai paragrafi 1-5. UNITO ha un rapprto diretto con i Partners Industriali KeraKoll e Covema Vernici; pertanto provvederà ad interagire con essi, illustrando il disegno dello studio ai soggetti coinvolti, al fine di reclutare un numero rappresentativo di lavoratori presenti in 4 diversi siti produttivi del Nord Italia. UNITO coordinerà ed effettuerà insieme alle all'UO 2 ed all'Unità Operativa interna al Dipartimento di Ricerca dell'INAIL la raccolta delle informazioni di ciascun volontario aderente allo studio e delle matrici biologiche prelevate in modo non invasivo. Presso UNITO avverranno le determinazioni dei biomarkers di
infiammazione e di stress ossidativo nelle matrici biologiche. L’Unità collaborerà con L'UO2 alla raccolta delle matrici biologiche negli scenari occupazionali e si occuperà di creare e mantenere il D-base contenente le informazioni personali ed i risultati delle determinazioni ambientali e biologiche per una successiva elaborazione.Infine, UNITO parteciperà alla caratterizzazione fisico-chimica dei nano-oggetti raccolti mediante opportuni dispositivi.
L’Unità di Tor Vergata concorrerà al reclutamento di lavoratori di scenari industriali, fornirà il know-out metodologico per l’effettuazione delle indagini ambientali e per il campionamento personale. L’Unità 2 collaborerà con UNITO alla raccolta delle matrici biologiche negli scenari occupazionali ed alla creazione del D-base contenente le informazioni personali ed i risultati delle determinazioni ambientali e biologiche per una successiva elaborazione. L’Unità collaborerà con l'UO interna del DIMEILA al prelievo delle matrici biologiche (brushing della mucosa orale e, ove possibile, di un prelievo di sangue venoso) per la misura dei biomarcatori di genoto