Il cambiamento climatico in atto ha reso più frequenti e più severi gli incendi boschivi in ambiente alpino, con enormi ricadute sui servizi eco sistemici che l’ambiente fornisce. Se gli effetti sono per lo più evidenti a livello di copertura vegetali, non meno gravi sono gli impatti sui servizi eco sistemici forniti dal suolo. A seguito del passaggio del fuoco, i suoli perdono sostanza organica, impattando le emissioni di CO2 in atmosfera, vanno incontro a diminuzione di elementi nutritivi per le piante, con conseguente calo nella capacità di supportare la crescita vegetale, e sviluppano uno strato idrofobico che, limitando l’infiltrazione delle acque meteoriche determina perdita di risorsa per erosione. Se sono note, almeno in parte le caratteristiche legate alla sostanza organica che favoriscono l’idrofobicità, è meno noto il ruolo delle fasi minerali. Nelle Alpi occidentali sono ampiamente diffusi suoli sviluppatisi su serpentiniti: un substrato pedogenetico già fortemente limitante la vegetazione a causa della presenza di metalli pesanti e di eccesso di Mg, ma caratterizzato dalla presenza di fillosilicati simili per struttura a quelli che in ambiente mediterraneo mitigano l’idrofobicità post-incendio. Scopo del progetto è la valutazione, tramite analisi di campo e prove di laboratorio degli effetti che il fuoco ha sulle caratteristiche di un’ampia gamma di suoli alpini caratterizzati da diverso parent material. Alle analisi di caratterizzazione della sostanza organica saranno abbinate caratterizzazioni delle fasi minerali e delle loro trasformazioni, unitamente a valutazioni di predisposizione all’erosione e a prove dell’impatto che il fuoco ha sulle comunità microbiche e sul conseguente ciclo biogeochimico degli elementi.