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  1. Strutture

Studio del potenziale impatto delle malattie epatiche croniche a diversa eziologia sull’esito di COVID-19 tramite valutazione del recettore di SARS-CoV-2

Progetto
La pandemia di SARS-Cov-2 rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica globale per la sindrome da distress respiratorio acuto e anche per danni e disfunzioni multiorgano. SARS-CoV-2 è associato a danno epatico, con evidenza nel 14%- 53% dei casi di COVID-19 di incremento di transaminasi (AST e ALT) (Su TH, et al. J Formos Med Assoc 2020). Tra i pazienti con COVID-19, il gruppo con epatopatia cronica pre-esistente varia dal 2% all'11% (Zhang C, et al. Lancet Gastroenterol Hepatol 2020). I pazienti con COVID-19 e coinfezione da HBV sono risultati più inclini a un peggioramento del quadro epatico con esiti più gravi e più elevata mortalità. Un recente studio su 15 pazienti con epatite cronica B e COVID-19 ha dimostrato che tali pazienti avevano livelli di bilirubina totale più elevati e hanno sviluppato forme più gravi di epatopatia (46,7% vs. 24,1%) e un tasso di mortalità più elevato (13,3% vs. 2,8%) rispetto a 108 pazienti con COVID-19 ma senza infezione da HBV (Chen X, et al.medRxiv 2020). Un altro studio su 202 pazienti con COVID-19 ha rivelato che 76 pazienti con steatosi/steatoepatite non alcolica (NAFLD) avevano un rischio più elevato di progressione di COVID-19 (44,7% vs. 6,6%), maggiore probabilità di peggioramento della funzionalità epatica (70% vs. 11,1%) e persistenza virale più lunga (17,5 ± 5,2 gg vs. 12,1 ± 4,4 gg) rispetto ai soggetti non NAFLD (Ji D, et al. J Hepatol 2020.10.1016/j.jhep.2020.03.044). Dal momento che i pazienti con cirrosi scompensata sembrerebbero avere un maggior rischio di morte per COVID-19, in uno studio condotto su 111 pazienti con cirrosi scompensata, attraverso telemedicina, è emerso che nessuno dei partecipanti ha manifestato sintomi clinici di COVID-19. Pertanto, non è ancora chiaro quali meccanismi molecolari alla base di ciascuna eziologia delle malattie epatiche croniche possano determinare gli esiti di COVID-19 in tali pazienti. SARS-CoV-2 si lega attraverso la proteina Spike (S) all'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2) come recettore di ingresso nella cellula e utilizza la proteasi serinica cellulare TMPRSS2 per l'innesco della proteina S (Hoffmann M, et al. Cell 2020). ACE2 e TMPRSS2 sono quindi molecole chiave per l’infezione COVID-19. Il ruolo dell'ACE2 nella malattia di fegato è di particolare interesse poiché diverse evidenze suggeriscono che il sistema renina-angiotensina (RAS) partecipa anche alla regolazione dei processi d'infiammazione, rimodellamento tissutale e fibrosi del fegato. ACE2 è un regolatore negativo del RAS e inibisce il processo di fibrogenesi attraverso la degradazione di AngII e la formazione del vasodilatatore Ang1–7. Il sistema RAS viene attivato in pazienti con cirrosi e si accompagnata ad elevati livelli sierici di Ang I e II. Il recettore ACE2 per SARS-CoV-2 è espresso su colangiociti (59,3% delle cellule), cellule endoteliali e cellule perisinusoidali del fegato (Paizis G, et al. Gut 2005). In corso di danno cronico, l'ACE2 viene anche espresso dal parenchima epatico, suggerendo che la lesione epatocitaria con conseguente elevazione delle transaminasi, possa verificarsi durante COVID-19. Non è stato ancora valutato se l'infezione da SARS-CoV-2 possa determinare esiti differenti in funzione dell’eziologia della malattia epatica cronica. In seguito ad analisi proteomica, l'ACE2 è stato anche rilevato negli esosomi urinari umani (fonte exocarta.org: Gonzales PA, et al. JASN 2009, Raj DA, et al. Kidney Int 2012). Gli esosomi sono una sottopopolazione di vescicole extracellulari (EV) che vengono rilasciate nei fluidi corporei, compreso il sangue, da tutti i tipi di cellule. In caso di infezione da SARS-CoV-2, le cellule epiteliali polmonari possono rilasciare EV contenenti ACE2 nella circolazione, facilitando così il trasferimento del virus ad organi distanti, come il fegato. Obiettivi: Valutare se la diversa eziologia delle malattie croniche di fegato si associa a livelli div
  • Dati Generali
  • Aree Di Ricerca

Dati Generali

Partecipanti (2)

BUGIANESI Elisabetta   Responsabile scientifico  
RIBALDONE Davide Giuseppe   Partecipante  

Referenti

ZACCONE Gabriella   Amministrativo  

Dipartimenti coinvolti

SCIENZE MEDICHE   Principale  

Tipo

FISR 2020 Covid

Finanziatore

MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ente Finanziatore

Capofila

Università degli Studi di TORINO

Partner

CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Contributo Totale Ottenuto (EURO)

40.269,36€

Periodo di attività

Settembre 15, 2021 - Maggio 31, 2022

Durata progetto

8 mesi

Aree Di Ricerca

Settori (2)


LS6_6 - Immunogenetics - (2013)

Settore MED/12 - Gastroenterologia

Parole chiave (9)

  • ascendente
  • decrescente
Biobanca
HBV
HCV
NAFLD
NASH
Recettore ACE2
Telemedicina
Vescicole extracellulari
malattie epatiche croniche
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