Dalla Diagnosi alla Prevenzione: Nuove Prospettive per Contrastare le Metastasi nel Carcinoma Mammario
Progetto Il carcinoma mammario è il tumore più comune tra le donne a livello globale e rappresenta la principale causa di morte per cancro. In Italia, nel 2023, sono state stimate circa 55.900 nuove diagnosi. Questo dato evidenzia l'importanza del cancro al seno come una delle principali preoccupazioni sanitarie per le donne italiane.
Grazie alla disponibilità di test di screening che consentono una diagnosi precoce e all’emergere di terapie sempre più efficaci, gran parte delle pazienti che ricevono una diagnosi tempestiva di tumore al seno vengono inizialmente curate con successo. Tuttavia, è ormai chiaro che già negli stadi precoci della malattia alcune cellule tumorali possano diffondere dal seno ad altri organi, come i polmoni, il fegato, il cervello e il midollo osseo, dove possono entrare in uno stato di “dormancy” (dormienza). Queste cellule tumorali disseminate (CTD) possono riattivarsi, anche a distanza di anni, in risposta a stimoli ancora poco compresi, causando la formazione di metastasi. In effetti, una sostanziale e crescente proporzione di pazienti sviluppano recidive metastatiche della malattia dopo dieci o più anni dalla diagnosi iniziale, una fase della malattia spesso incurabile.
Questi dati evidenziano la necessità di continuare a migliorare le terapie e il supporto per le donne colpite, con particolare attenzione all’identificazione dei meccanismi di diffusione precoce delle cellule tumorali e della loro successiva riattivazione, per prevenirne lo sviluppo metastatico.
Il progetto si colloca in questo ambito di ricerca e si propone di studiare il coinvolgimento nei processi di metastatizzazione orchestrati dalle CTD della molecola xCT, abbondantemente espressa dalle cellule di carcinoma mammario e i cui livelli di espressione sono inversamente correlati alla sopravvivenza delle pazienti. La ricerca mira a bloccare xCT per limitare l'invasività delle cellule tumorali e la loro capacità, mediata dal rilascio di vescicole extracellulari (VE), di organizzare la nicchia pre-metastatica, ovvero l'ambiente specifico negli organi bersaglio dove le CTD possono insediarsi e riattivarsi per dare origine a metastasi. Il progetto si base sull’utilizzo di un modello "lung-on-chip" che simula il microambiente polmonare umano, come esempio tipico di organo metastatico per il carcinoma mammario.