GlycoView è un metodo innovativo di risonanza magnetica endogena per la diagnosi in vivo dell’insorgenza sia di patologie tumorali, sia di patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, SLA) basato sull’osservazione della deregolazione di processi metabolici, in particolare della glicolisi. Il metodo risponde ad un clinical need di estremo interesse in quanto esso ha carattere endogeno, ovvero non prevede la somministrazione di agenti di contrasto per la realizzazione delle analisi. Il metodo quindi è non invasivo e compatibile con soggetti fragili (es. insufficienza renale). Esso consente una quantificazione della cinetica dei processi metabolici deregolati e quindi una migliore caratterizzazione delle patologie (es. aggressività tumorale). Le evidenze sperimentali hanno dimostrato la compatibilità del metodo con strumentazione diagnostica già disponibile in ambito clinico. Ad oggi non sono ancora presenti in clinica metodi endogeni di imaging molecolare per la misurazione della deregolazione della glicolisi con finalità di screening tumorale. Il metodo impiega la tecnica Chemical Exchange Saturation Transfer (CEST) con un radicale cambio di paradigma analitico, consistente nell’utilizzo del Fosforo 31P e non dei protoni dell’acqua, come avviene nei metodi di imaging tradizionali. Il CEST protonico convenzionale presenta un limite di rilevabilità dei metaboliti che si attesta su concentrazioni elevate (range millimolare), precludendo la visualizzazione di molecole endogene con bassa concentrazione il cui potenziale diagnostico è di estrema rilevanza. L’innovazione proposta consente di diminuire la soglia di rilevabilità della tecnica CEST di 4 ordini di grandezza. Il metodo sfrutta il fatto che nello spettro endogeno acquisito con tecnica 31P-MRS sono visibili sia il segnale dell’ATP che quello del fosfato inorganico, sfruttabili al fine di rilevare i segnali dei substrati della cascata glicolitica attraverso trasferimento di saturazione. Ad oggi sono state eseguite preliminari verifiche sperimentali del metodo su: i) linee cellulari di carcinoma mammario murino; ii) Modelli murini sani trattati con inibitori della glicolisi; iii) modelli murini di epatocarcinoma.