Il mal dell’esca è una malattia della vite causata da funghi patogeni, tra i quali Phaeomoniella chlamydospora, che causa la necrosi e la degradazione del legno, occludendo i vasi e causando disseccamenti e morte delle viti. Il mal dell'esca rappresenta una minaccia per la viticoltura in quanto è causa di perdite economiche dovute alla riduzione della produzione e ai costi necessari per la sostituzione di piante malate o morte. Il patogeno fungino danneggia il sistema vascolare della vite, impedendo la corretta circolazione della linfa che causa l’essiccamento delle foglie e dei germogli. Alcune strategie di prevenzione per il contenimento della malattia possono includere la selezione di portinnesti tolleranti e la protezione delle zone di taglio da potature con sostanze chimiche. Ciò nonostante, la prevenzione e la lotta a questa malattia rimangono una sfida totalmente aperta per i viticoltori. Le conoscenze relative alla difesa dalle malattie del legno risultano limitate ed attualmente non esistono prodotti curativi. Le strategie di difesa e prevenzione includono l’utilizzo di prodotti fitosanitari a base di microrganismi, definiti agenti di lotta biologica (BCA) e la pratica della dendrochirurgia (DCC). Questa consiste nella rimozione meccanica del legno necrotizzato dal tronco delle piante al fine di risanare e ripristinarne la piena produttività. Tuttavia, rimangono significative incertezze riguardo l'efficacia di questo metodo di trattamento. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per valutare l'impatto sulla produttività delle viti trattate.
Il progetto VIDEV si propone di investigare l’efficacia della DCC, comprendendo il suo ruolo nella persistenza dei funghi agenti causali del mal dell’esca in piante trattate. Inoltre, il progetto fornirà indicazioni circa l’efficacia dell’utilizzo di BCA (Trichoderma e Pythium spp.) applicati in combinazione al trattamento di DCC.
Il progetto fornirà nuove informazioni sull’impatto di fattori biotici (organismo patogeno ed organismi antagonisti) e pratiche colturali (DDC) nella comparsa del mal dell'esca nel contesto piemontese e sui potenziali mezzi di lotta alternativi alla lotta chimica efficaci nel contenimento della malattia, compatibilmente con la strategia EU FARM2FORK, che impone la riduzione del 50% dell’utilizzo di agrofarmaci chimici di sintesi. Il lavoro di ricerca prevede l’utilizzo di piante di Vitis vinifera (cv. Barbera e Nebbiolo) di 10-12 anni coltivate presso un’azienda commerciale e sottoposte durante l’inverno sia a trattamenti di DDC che di prodotti selezionati a base di BCA. La valutazione dei sintomi del mal dell’esca, dei parametri microbiologici, fisiologici e molecolari della pianta, fornirà indicazioni sia sull’andamento dello sviluppo dei patogeni e dei suoi antagonisti, e quindi della conseguente malattia, che informazioni sulle performance della pianta.
In questo progetto di ricerca, il settore scientifico disciplinare (SSD) AGR12 si concentrerà sulla valutazione della malattia e della selezione delle piante da inserire nella sperimentazione, del trattamento di DDC e con BCA e sulla valutazione dell'efficacia dei trattamenti durante la stagione estiva (da luglio a settembre). I SSD BIO04 e AGR03 saranno responsabili di condurre le analisi fisiologiche, biochimiche e molecolari per valutare le risposte della vite in seguito ai trattamenti applicati. Queste analisi sono cruciali per approfondire la comprensione dei meccanismi che regolano la risposta della pianta agli stress biotici (patogeni fungini) e stress dovuti a pratiche colturali (DCC).
Questo studio riveste un'importanza fondamentale per il comparto vitivinicolo piemontese e oltre. Le conoscenze acquisite saranno disseminate sia tra gli addetti del settore, tramite sessioni di formazione, incontri tecnici e distribuzione di materiale informativo sul campo, sia tra la comunità scientifica, attraverso pubblicazioni su riviste con peer-review.