Lo spettacolo della cronaca nera è da tempo al centro dell’attenzione di molte discipline; vittime, carnefici, luoghi della delinquenza comune, operatori della giustizia sono diventati i protagonisti di una rappresentazione pubblica del crimine ormai pervasivamente presente nei media, che ha sollecitato l’interesse scientifico di antropologi, giuristici, sociologi e in parte anche degli storici. Questo progetto di ricerca mira a ricostruire la storia della cronaca nera in Italia attraverso le immagini pubblicate dalla stampa italiana dal 1861 al 1961, fino a quando l’arrivo della televisione cambiò il linguaggio del racconto pubblico della violenza comune. Sulla base di una letteratura storiografica italiana e internazionale che ha scandagliato momento e aspetti dell’immagine pubblica del crimine, senza però arrivare a una sintesi esaustiva del tema, la narrazione soprattutto visiva della delinquenza e della violenza comune si rivela come uno degli strumenti del disciplinamento sociale con cui si sono andati costruendo nel tempo i modelli della moralità e della rispettabilità della società moderna e borghese. Tre sono le aree di interesse delle unità operative impregnate in questo progetto. In primo luogo, oltre a svolgere un ruolo di coordinamento e raccordo delle azioni di ricerca delle tre unità operative, l’Università di Milano-Bicocca avrà il compito di raccogliere e studiare le fotografie apparse sulle principali testate italiane dal periodo post-unitario fino al 1961, con particolare riguardo alla stampa popolare. All’unità dell’Università di Torino spetterà la ricognizione elo studio delle prime rappresentazioni grafiche dei briganti, assassini, ladri e “donne delinquenti” e dei modelli figurativi costruiti da Cesare Lombroso che spesso hanno preordinato e condizionato a lungo i modelli narrativi della stampa. L’unità dell’Università di Bologna si concentrerà invece sulla ricognizione di patrimoni archivistici che documentano lo sviluppo, la pratica e i caratteri della fotografia forense in Italia e sui patrimoni archivistici delle principali agenzie fotografiche che fornivano immagini di cronaca nera a quotidiani e periodici illustrati. Tra gli esiti più originali del progetto si prevede di arrivare alla costruzione di un museo virtuale (su modello di analoghi repertori virtuali di altri paesi disponibili sul web) dei documenti (sia visivi che scritti) raccolti dalle tre unità. Tra gli obiettivi del progetto non può mancare l’organizzazione di incontri di studio e di restituzione dei principali risultati della ricerca che confluiranno in pubblicazioni scientifiche. Per il carattere anche molto attuale delle domande di ricerca, il gruppo intende promuovere corsi di aggiornamento per giornalisti e operatori della giustizia che da alcuni anni stanno lavorando sulle rappresentazioni del crimine anche in una prospettiva di lungo periodo.