Narration and care. The deinstitutionalization of asylum system in Italy: history, cultural imaginary, planning (from 1961 to today)
Progetto Il progetto “Narrazione e cura. La deistituzionalizzazione del sistema manicomiale in Italia: storia, immaginario, progettualità (dal 1961 a oggi)” vuole ripensare la trasformazione dell’idea di malattia mentale in Italia dopo la Legge 180 per rivalutare un patrimonio culturale imponente di dibattiti, strategie e narrazioni che si è stratificato nell’ultimo sessantennio. L’obiettivo è raccogliere esperienze, storie, immaginari, progetti e riflessioni per rifunzionalizzarli in vista di approcci e pratiche più innovative di sostegno alle fragilità psichiche. Gli obiettivi del progetto sono in linea con le parole chiave della quinta missione del PNRR, in particolare: “inclusione”, “deistituzionalizzazione”, “formazione”. L’urgenza di “inclusione” sociale risponde oggi a realtà determinate non solo dalla malattia mentale ma anche da una serie di questioni complesse e variamente disseminate sul territorio che derivano dalle migrazioni, dall’accoglienza ai profughi, dalle problematiche giovanili pre e post pandemiche, dalle comunità marginalizzate. Il processo di “deistituzionalizzazione” che ha interessato gli ospedali psichiatrici italiani è una voce importante delle realtà sociali odierne in cui resta attiva l’idea che offrire assistenza sul territorio sia preferibile a contenere soggetti fragili in istituzioni che si possono rivelare inadeguate tanto alla cura quanto al loro sostegno psichico. Che si parli di anziani nelle Rsa, di migranti nei centri di accoglienza, di individui con disagi mentali nei reparti psichiatrici, di donne e bambini in fuga dalla guerra nei centri di emergenza, l’esigenza rimane quella auspicata da Basaglia dopo l’esperienza nei manicomi: allestire e gestire centri territoriali in cui alla cura e alla tutela si accompagni l’attenzione alla soggettività. È sempre attiva la necessità di tracciare linee guida e ipotesi di lavoro per la “formazione” degli operatori. Una formazione che si arricchisce, oltre al discorso medico, della conoscenza della storia sociale dei manicomi e della loro deistituzionalizzazione, della narrazione che ne è stata fatta e che continua a emergere sui diversi media, dell’attenzione alla concezione degli spazi in relazione alle persone che li abitano. I componenti del gruppo di ricerca si confrontano su questi temi già da alcuni anni durante i quali hanno partecipato a seminari dedicati sia al dibattito scientifico sia alla formazione di operatori sanitari, insegnanti, professionisti. La convergenza di competenze provenienti dagli studi culturali e comparatistici, dalla storia sociale, dall’architettura e dalla sociologia della comunicazione ha permesso al gruppo di elaborare una visione articolata e complessa delle questioni più rilevanti ancora da affrontare nello studio della deistituzionalizzazione dei manicomi e nell’indagine delle narrazioni e degli immaginari che ne sono scaturiti.