Dino G - "Circular Cluster per l'efficientamento nello sfruttamento di materie prime e prime seconde: ricerca su temi inerenti all’innovazione rivolti a territorio e al suo sviluppo" - Bando Grant for Internationalization - GFI" 2022
Progetto L’approvvigionamento di risorse primarie (materie prime, RM) rappresenta una delle principali sfide che l’Europa deve affrontare.
L’esigenza di ridurre l'uso di RM non rinnovabili e di minimizzare gli impatti negativi sull'ambiente, ha portato a un interesse crescente verso le attività di recupero dei rifiuti, in linea con gli obiettivi europei per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, illustrati nella strategia per lo sviluppo sostenibile (CE 2001) e negli Accordi di Parigi (UNFCCC 2015).
Questo progetto, in particolare, ha come obiettivo principale la sistemizzazione di protocolli operativi, validati su territori vasti, al fine di rendere efficace ed efficiente il recupero di rifiuti urbani da reimmettere sul mercato, in un’ottica di economia circolare.
L’oggetto indagato è rappresentato dai rifiuti minerali derivanti da attività di demolizione (rifiuti da costruzione e demolizione – CDW) e di scavo (terre e rocce da scavo – TRS), le quali rappresentano la prima fonte di produzione di rifiuti sia a livello europeo (35,9%, della produzione totale annua di rifiuti) sia a livello italiano (35,3% della produzione totale di rifiuti annua) (Eurostat 2021).
La frazione grossolana dei rifiuti indagati (> 2 mm) può trovare applicazione, dopo opportuno trattamento, come aggregato (riciclato) per impieghi in ambito civile ed edile. La disponibilità di aggregati riciclati risulta in costante crescita, grazie alle politiche e ai regolamenti europei e nazionali (Regolamento CE n. 305/2011) volti a promuovere l'economia circolare nel settore delle costruzioni, agevolata dalla Direttiva Quadro Europea sui rifiuti che ha incluso l’obiettivo del 70% di recupero di CDW (incluse le TRS) entro il 2020.
I progressi della ricerca tecnica in merito al riutilizzo di aggregati riciclati in molte applicazioni civili dimostrano che ottenere aggregati (riciclati) di qualità risulta alla portata delle aziende e del territorio.
Tutto ciò premesso, tuttavia, le attuali pratiche nazionali e internazionali fanno ancora troppo spesso riferimento all'aggregato naturale, limitando l'uso diffuso di quello riciclato. Sebbene la maggior parte delle norme tecniche europee abbiano, ad esempio, incluso gli aggregati (riciclati) quali prodotti da utilizzare in campo civile e edile, la loro presenza quale prodotto utilizzabile nelle gare d’appalto (pubbliche) è ancora limitata. Le autorità e gli utenti finali mostrano ancora una certa diffidenza nelle proprietà effettive dell'aggregato prodotto tramite il trattamento di CDW e TRS (Silva et al. 2019). Sul fronte aziendale, inoltre, ci si deve impegnare a produrre materiali (scarti) selezionati che possano garantire l’efficienza del riciclo tramite, ad esempio, la demolizione selettiva. Va infine evidenziato che, se in Europa le TRS vengono comprese entro i CDW, e pertanto gestite in regime di rifiuto, in Italia assistiamo da vent’anni ad un periodico aggiornamento normativo che vede le TRS non assimilate ai CDW e gestite in regime di “non rifiuto” (ma con linee di indirizzo riportanti molti vincoli al loro utilizzo tout court) complicando, di fatto, le pratiche per il loro riutilizzo sul territorio.
La frazione più complessa da recuperare è la frazione fine (<2 mm), la cui produzione oscilla in media tra il 25-30% della produzione totale di CDW/TRS, rappresentando quindi un'elevata quantità di materiale da gestire (e riciclare). Studi dimostrano che questa frazione può essere recuperata, in miscela con componenti organiche, per produrre substrati rivegetabili, utile alternativa al suolo naturale in interventi di carattere ambientale (recuperi ambientali, rinverdimento di opere civili, coperture di discariche, etc.), andando così a contrastare il fenomeno del consumo del suolo. Altre applicazioni sono da ritrovare nell’impiego quale filler per opere civili ed edili, nella produzione di geopolimeri, etc. Per i prodotti derivanti dal trattamento dell