BORN (Bodily mOvement in cognitive impaiRmeNt) ha l'obiettivo di sviluppare strumenti avanzati per l'identificazione precoce e gli interventi riabilitativi in soggetti con paralisi cerebrale. La paralisi cerebrale rappresenta la disabilità motoria congenita più comune, e la sua identificazione precoce e riabilitazione continuano a rappresentare una sfida importante per il sistema sanitario a livello globale (Rosendo et al., 2023). Infatti, sebbene siano stati compiuti grandi progressi in neonatologia nella riduzione della mortalità, il numero di sopravvissuti con paralisi cerebrale è in costante aumento. Oltre ai deficit motori, 2/3 degli individui con paralisi cerebrale presentano un disturbo cognitivo lieve, moderato o grave (Fluss & Lidzba, 2020). Questa frequente comorbilità suggerisce che i deficit motori precoci pongano le basi per successivi problemi cognitivi durante lo sviluppo di questi bambini, sottolineando l'importanza di considerare entrambi gli aspetti nelle strategie di gestione e intervento per gli individui con paralisi cerebrale. Di conseguenza, oltre al deficit motorio, anche il ritardo mentale è accuratamente considerato nella loro valutazione clinica. Tuttavia, secondo noi, anche in assenza di un evidente ritardo mentale, potrebbe esserci un deficit più nascosto legato ad aspetti cognitivi di livello superiore. Infatti, il movimento corporeo rappresenta un'attività fondamentale nello sviluppo precoce tipico, permettendo l'interazione con oggetti nell'ambiente circostante e con altre persone. Producendo movimenti con i loro effettori, i neonati potrebbero associare input multisensoriali che convergono sul proprio corpo, come stimolazioni visive, acustiche e tattili. Questo processo di integrazione multisensoriale consente loro di costruire rappresentazioni cognitive del proprio corpo, dello spazio che lo circonda e dell'ambiente esterno. Pertanto, un deficit motorio precoce, impedendo tale associazione multisensoriale, può comportare uno sviluppo atipico della rappresentazione multisensoriale del proprio corpo e dello spazio che lo circonda. Inoltre, la ridotta capacità di muoversi nell'ambiente attraverso gli arti inferiori può precludere la costruzione di mappe rappresentazionali dello spazio esterno, portando a scarse capacità di navigazione. BORN mira a ideare e testare nuovi strumenti per valutare il legame tra i deficit cognitivi e la deprivazione motoria congenita nella paralisi cerebrale, combinando tecnologie di realtà virtuale (VR) con tecniche psicofisiologiche. I risultati derivanti da BORN getteranno le basi per standardizzare future valutazioni cliniche e sviluppare interventi riabilitativi più efficaci.