Il presente progetto, frutto di una visione comune e di un consolidato rapporto di collaborazione tra le unità operative, si focalizza sulle narrazioni prodotte dal 1989 a oggi in area slava (russa, polacca, serba e croata), intese come luoghi privilegiati per analizzare le rappresentazioni del trauma, del post-trauma, del genere e di altre categorie identitarie all’interno di contesti eco-storico-sociali, come quelli attuali, caratterizzati da crescenti processi di frammentazione e differenziazione.
Il progetto ruota intorno a tre assi fondamentali che si rispecchiano nelle tematiche e nelle metodologie prescelte:
1) il trauma, qui inteso come strumento interpretativo posto all’origine dell’ordine simbolico dell’essere, come elemento necessario alla soggettivazione, diviene l’orizzonte cui la voce narrante tende, ma da cui prende al tempo stesso le distanze mediante un costante slittamento dell’io. L’intensità dell’esperienza traumatica, da cui si genera l’incapacità di dare risposte adeguate, determina la compulsione nevrotica del ritorno al passato per poter dominare il proprio vissuto e darne un senso mediante rievocazioni oniriche o narrazioni di memorie.
2) L’ecoletteratura. Lo studio e l’analisi delle crisi congiunte di ambiente e società, segnate da catastrofi improvvise (uragani e incidenti nucleari) e da fenomeni di “violenza lenta” (contaminazione e sfruttamento dei paesaggi), hanno evidenziato come i problemi ecologici non investano solo la “natura”, cioè l'insieme dei sistemi biotici e cicli bio-geo-chimici, ma anche le società umane.
3) Le narrazioni di genere sono intese, da un lato, come luogo specifico dove si attua il processo di costruzione identitario, dall’altro come spinta dinamica di produzione di conoscenza, generando nuove visioni alternative, capaci di superare vecchi preconcetti e dicotomie nel segno della fluidità e dell’inclusività.
• La metodologia applicata nella ricerca non è univoca ma trasversale, punto di incontro tra diversi campi del sapere e prospettive di studio: critica letteraria, psicologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, media studies, critica letteraria, ecologia ed etica ambientale.
• L’approccio critico comparato permette di evidenziare il punto di forza del progetto che consiste nell’attuare un confronto tra le narrazioni di tre diverse aree della Slavia – orientale (ambito russo), meridionale (ambiti serbo e croato), occidentale (ambito polacco) –, scelte in base a un criterio di rappresentatività, fissando come punto di partenza cronologico il 1989, ma accogliendo anche il “richiamo della storia”. Ne deriva la costituzione di un sistema analitico-descrittivo-comparato che ha l’obiettivo di modellizzare l’ampia produzione di testi culturali dell’area slava post-socialista, i quali, travalicando i confini strettamente artistici, permettono di riflettere su fattori storici e sociali, diventando parte attiva nella discussione sulle problematiche di genere ed identitarie.