Allevamento Pilota del Coniglio Grigio Piemontese: biodiversità, benessere e qualità della carne - Dom . 20201313507
Progetto Nell’attuale contesto socio-economico, seppure la filiera corta rivesta particolare interesse
per diverse ragioni, proprio la mancanza di supporto tecnico richiesto dall'adeguamento alle
richieste dell’Europa tali ragioni penalizzano, in modo particolare, le piccole medie aziende
agricole legate alla produzione di carne cunicola di Grigio, le quali si trovano compresse tra
i cicli lunghi di allevamento del Grigio e i crescenti costi produttivi. Tale meccanismo mette
a rischio la sopravvivenza stessa del coniglio Grigio piemontese e con lui di una moltitudine
di aziende, soprattutto di piccola e media dimensione, la cui presenza permette il
mantenimento e lo sviluppo sociale, economico e culturale delle aree rurali. La produzione
di carne di coniglio Grigio, necessita quindi di attività di studio e ricerca volte a tutelare la
biodiversità cunicola piemontese e valorizzare le sue caratteristiche intrinseche (razze
cunicole autoctone, lungo ciclo di allevamenti di 120-150 giorni, carne matura di elevata
qualità dietetico-nutrizionale) con l'obiettivo di individuare il miglior compromesso tra
sostenibilità economica dell’allevamento del Grigio e benessere animale. Lo studio ed il
miglioramento dell’allevamento delle varietà cunicole autoctone, non solo va incontro alle
richieste della Commissione Europea in materia di benessere e biodiversità, ma acquisisce
un ulteriore carattere di innovazione grazie al connubio con il prodotto carne. La carne
cunicola infatti ben si adatta all’inserimento in filiere agroalimentari innovative, ad elevato
valore nutraceutico, dato che possiede una frazione proteica dotata di elevato valore
biologico ed alta digeribilità e una frazione lipidica caratterizzata da una composizione
in acidi grassi in linea con le attuali raccomandazioni (povere di lipidi saturi e ricche di poliinsaturi), apportano inoltre quantità significative di alcuni minerali (P, Se e Zn) e vitamine
del gruppo B (B12, B6, B3, B2 e B5), utili a coprire il fabbisogno giornaliero.
L’introduzione e la promozione di approcci integrati tradizione-innovazione per la
salvaguardia produttiva della carne di Grigio pesante e per mantenimento delle produzioni
e la garanzia dell’alta qualità determinerà il rafforzamento di una filiera corta regionale che
includa diversi aspetti socio-economici quali: collaborazione di piccoli allevatori,
caratterizzazione, conservazione delle popolazioni umane (grazie al coinvolgimento degli
studenti della Scuola Agraria Salesiana) e cunicole autoctone piemontesi (difesa della
biodiversità) e diversificazione dei prodotti (difesa del mercato locale). Il contributo che il
progetto apporterà alla filiera del coniglio piemontese avrà ricadute positive sullo sviluppo
economico delle aree coinvolte e l’incremento delle fonti di reddito a beneficio dei differenti
attori della filiera: allevatori, trasformatori, consorzi e consumatori.
Le filiere alternative propongono Disciplinari di produzione che pongono grande attenzione
sulle razze autoctone e sulle tecniche di allevamento, per la cui messa a punto il DSV
metterà a disposizione il know how maturato in relazione all’idoneo sistema di allevamento
per specifica filiera e alle buone pratiche di allevamento in termini di biodiversità e benessere
animale, qualità dei prodotti e sostenibilità ambientale. Infatti, scegliere prodotti regionali,
locali, significa mantenere vive le relazioni con il proprio territorio, non rompere i legami tra
campagna e città, evitare trasporti inutili e le loro emissioni inquinanti, ridurre l’uso di
imballaggi, controllare la provenienza del cibo e assicurarsi la sua qualità. Lo sviluppo
armonico del settore zootecnico dovrebbe porre l’accento prima sul recupero e poi sul
sostegno alle attività agro-zootecniche situate nelle zone che sono state progressivamente
abbandonate al fine di bilanciare il settore