Pia L. - Lo sport incarnato: riabilitazione motoria nell’atleta tramite Realtà Virtuale Immersiva (RVI)
Progetto La riabilitazione motoria, che sia per danni centrali o periferici, si fonda sul concetto di plasticità, ovvero il sistema motorio si riorganizza1. Per questa ragione, la scienza riabilitativa stimola la pratica attiva e ripetitiva del sistema motorio stesso2 che, tuttavia, presenta una funzionalità variamente compromessa. Il gruppo di ricerca di cui fa parte il PI Unito ha recentemente suggerito in uno studio pilota che questo limite intrinseco può essere superato 3. Nell specifico, la sola osservazione del proprio corpo in movimento, in assenza di una qualsivoglia esecuzione, attiverebbe il sistema motorio esattamente come quando ci si muove realmente. L’dea si basa sullo sfruttamento di innovativi paradigmi in realtà virtuale immersiva (RVI) in cui si induce, tramite opportune manipolazioni sperimentali, l'illusione che un corpo virtuale in movimento sia il proprio corpo che si sta muovendo (embodiment 4). In queste condizioni, l’avatar virtuale s’incarna nel sistema sensomotorio del partecipante e i suoi movimenti agiscono sulla funzionalità motoria promuovendo il recupero motorio quando questo è compromesso. In sostanza, il razionale è bypassare il sistema efferente deficitario (esecuzione) accedendo al sistema motorio tramite il sistema afferente intatto (osservazione). In questi termini, quindi, la proposta risulterebbe decisamente innovativa nel suggerire un possibile cambiamento radicale dell’approccio riabilitativo attuale. Tuttavia, è necessario che il dato preliminare sia testato in modo più controllato e con misurazioni dell’outcome funzionale più complete.