Ritorno al lavoro dei soggetti sottoposti a trapianto d'organo: Integrazione delle esperienze degli specialisti del settore ai fini di produrre modelli di inserimento lavorativo ed una Linea Guida di supporto agli attori della prevenzione
Progetto Il numero dei trapianti in Italia è in costante aumento. Si è infatti passati da circa 1000 trapianti/anno nei primi anni ‘90 a circa 4000 interventi registrati nel 2021. Dopo una significativa riduzione nel 2020, in concomitanza della prima ondata della pandemia da Covid-19, con un calo del 10%, si è, infatti, assistito nel 2021 ad un nuovo aumento del 12.1% sul fronte donazioni di organi e del 9.9% su quello dei trapianti effettuati.
La prima parte del progetto si svilupperà trasversalmente sui due anni previsti e sarà strutturata come uno studio osservazionale, sia di tipo retrospettivo sia di tipo prospettico.
Criteri di inclusione: verranno reclutati sia i pazienti in attesa di esecuzione di trapianto (fegato, rene, cuore e polmone) in elezione sia i pazienti che hanno effettuato un trapianto nel corso degli ultimi 5 anni. Saranno presi in esame i soggetti di età compresa tra 18 anni e 6 anni, sia in condizioni di attività lavorativa sia in attesa di impiego.
A tutti i soggetti in attesa di trapianto (circa 350 soggetti/anno) e a tutti i soggetti sottoposti a trapianto nel quinquennio 2018-2022, circa 1500 soggetti, verrà proposto, previo consenso informato, un questionario che comprenda: WHODAS 2.0, WAI e un questionario aggiuntivo con specifiche domande relative a problematiche di Medicina del Lavoro e di Job Satifaction, utilizzando modelli validati anche dalla nostra Istituzione. Lo scopo è quello di comprendere quali siano state, se esistite, le difficoltà oggettive o soggettive incontrate durante lo svolgimento dell’attività lavorativa nel periodo pre-trapianto e come si sia modificata (in meglio o in peggio) la condizione professionale all’esito del trapianto.
Avvalendoci delle competenze dei professionisti dediti ai trapianti e con l’ausilio dello IAL per la parte di formazione professionale e lavoro, intendiamo elaborare una linea di indirizzo che possa aiutare il Medico competente nella valutazione dell’idoneità lavorativa del soggetto trapiantato. L’intento è quello di elaborare un protocollo in cui siano riportati gli indicatori di performance d’organo a seguito del trapianto distinguendo gli effetti di funzionalità vera e propria (es. frazione di eiezione cardiaca o clearance renale) dalle potenziali condizioni di rischio per l’organo trapiantato che potrebbero derivare, genericamente, dall’attività lavorativa. Lo scopo è, appunto, quello di elaborare un semplice prospetto di pronto utilizzo, generico, da parte del Medico Competente, all’atto della valutazione dell’idoneità lavorativa, confrontando le condizioni del lavoratore trapiantato con le evidenze desumibili dal Documento di Valutazione dei Rischi.