Il Progetto vuole individuare le caratteristiche degli ecotipi locali per il mantenimento della biodiversità agricola piemontese e per la loro diffusione nelle future colture, valorizzando, al contempo, una produzione regionale che si differenzi da quella delle altre regioni.
Inoltre, si assisterebbe ad un avvicinamento alla tradizione colturale del passato, con la reintroduzione di varietà diffuse negli anni precedenti al XVIII secolo.
Sulle piante individuate verranno eseguite analisi morfologiche finalizzate all’identificazione varietale e l’analisi del DNA per valutare la presenza di specifici ecotipi locali, oltre che una serie di analisi chimiche e, se possibile, organolettiche per definire il profilo delle produzioni.
L’identificazione e lo studio delle singole produzioni può permettere una selezione dei migliori genotipi e una loro futura propagazione e immissione nel mercato, ormai sempre più alla ricerca di piante prodotte in vivai locali; ciò implicherebbe una grossa spinta di impresa e commerciale a tutto il settore olivicolo piemontese.
L’introduzione sul mercato di un olio prodotto da piante storiche si tradurrebbe in una diversificazione del paniere dei prodotti tipici locali e darebbe vita ad una maggiore sinergia con le attuali realtà produttive, molto più sviluppate dal punto di vista della commercializzazione. Inoltre si rafforzerebbe il legame con il territorio, in quanto l’olio sarebbe caratterizzato da qualità e proprietà uniche che lo porterebbero ad essere identificato come una produzione tipica piemontese, permettendo di migliorare anche la posizione economica degli operatori del settore sul mercato, con un beneficio diffuso per l’indotto dell’intero comparto sia su scala regionale, che nazionale.