Il progetto poggia sulle esperienze pregresse e ormai consolidate di ricerca, consulenza scientifica in ambito nazionale e internazionale (VisitPiemonte DMO, Turismo Torino e Provincia, INTERREG Francia - Italia ALCOTRA 2014-2020 “Piano Integrato Tematico M.I.T.O. Modelli integrati per il turismo outdoor nello spazio ALCOTRA”) e di formazione attive presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne: iniziative promosse dal gruppo coordinato dal team del Laboratorio di Ricerca “Open Tourism” (https://www.opentourism.unito.it/home) e dai percorsi di studio di I, II e III livello, parte della sua offerta formativa. In particolare, attraverso la proposta, si intende rafforzare la dimensione internazionale di due attività organizzate dal citato Laboratorio.
In primo luogo, in ambito scientifico - ma sempre anche con finalità di approfondimento della formazione di studenti e giovani studiosi - si tratta di dare una veste maggiormente internazionale ai convegni organizzati dal e attorno al Laboratorio “Open Tourism”, incentrate su studi volti ad approfondire la conoscenza della macroregione geografica, storica e culturale dell’arco alpino occidentale e a esaminare le strategie per la valorizzazione del suo patrimonio e del suo potenziale a livello di proposte di turismo culturale e outdoor. Particolare attenzione verrà dedicata alla rete e all’area di interesse dell’alleanza universitaria UNITA Montium, i cui territori, pur nella peculiarità dei singoli contesti, sono accomunati da tratti, sfide e necessità comparabili, che giustificano l’utilità e l’applicabilità scientifica, didattica e manageriale della proposta.
A supporto dell’importanza progettuale, alcuni dati generali di scenario sono chiarificatori. Il turismo costituisce un comparto fondamentale per l’economia globale, europea e nazionale, alla cui crescita, governata secondo criteri di sostenibilità, è attribuita la spinta generativa di “economic prosperity, jobs and resources to fund environmental protection and cultural preservation, […] community development and progress needs, […] otherwise not […] available” (UNWTO, 2017): una lettura che rende la filiera un’importante declinazione e banco di prova per i “Sustainable development Goals” (UN, 2015) da raggiungere nel 2030. Il turismo è stato capace di generare, fino all’inevitabile interruzione causa pandemia da Covid-19, 1/10 dei posti di lavoro mondiali, una quota di Prodotto Interno Lordo del 10,4%, un tasso di crescita più alto rispetto all’economia generale e 1/5 dei nuovi posti di lavoro creati negli anni 2014-2019 (WTTC, 2019). In Europa, la filiera occupa la quarta posizione dopo i settori chimico, automotive e agroalimentare (Commissione Europea e Consiglio d’Europa, 2020) e assume rilevanza ancora maggiore per l’Italia (Banca d’Italia, 2020). La posizione turistica dominante europea e nazionale è determinata dalla concentrazione di patrimonio culturale tangibile e intangibile, attrattore determinante e distintivo. L’Italia, inoltre, ha una riconosciuta capacità di polarizzazione grazie ai propri ambienti naturali (tra i quali le località di montagna figurano al secondo posto), principale motivazione della presenza di turisti stranieri (Banca d’Italia, 2020).
L’evento pandemico ha segnato in modo netto l’economia generale e quella turistica in particolare, con una media di -73% negli arrivi globali nel 2020 e -71% nel 2021 (UNWTO). Al contempo, la capacità di risposta del mercato ha dato vita a proposte di grande interesse dal punto di vista della risposta adattiva (Cawtorn et al., 2021; Holling, 1978), rendendo alcune delle etichette - slow tourism/turismo lento, turismo di prossimità, sostenibilità, rigeneratività e circolarità del settore (si veda il piano annuale del turismo italiano MIBACT-ENIT 2020 rispetto a turismo “slow” e “active”) - prima applicate per descrivere prospe