Sviluppo di un metodo CEST -MRI innovativo per la diagnosi di tumore al seno, mediante ridotto impiego di agenti di contrasto a base di Gadolinio
Progetto Il tumore al seno è il tumore più diffuso fra le donne, spesso con prognosi negativa. La diagnosi precoce indubbiamente aumenta le possibilità di successo terapeutico. Fra le tecniche di diagnostica per immagini utilizzate, la Risonanza Magnetica per immagini (RMI) ha un ruolo di primaria importanza, soprattutto nella valutazione diagnostica avanzata e nel monitoraggio delle terapie. Circa il 40% delle RM si effettua somministrando agenti di contrasto (AC) a base di Gadolinio (Gd) che migliorano l'accuratezza diagnostica fornendo informazioni sul fenotipo tumorale, così da guidare i medici nella scelta terapeutica. Se da un lato l’utilizzo di AC permette migliori risultati diagnostici, dall’altro sono emerse due criticità sul loro impiego. La prima riguarda l’accumulo di Gd in molti organi (anche cervello) dei pazienti sottoposti a ripetute RMI. La seconda criticità riguarda la potenzialità del Gd come inquinante
ambientale, poiché gli AC vengono escreti con le urine e finiscono nei sistemi fognari, accumulandosi in fiumi, mari e laghi, specialmente nelle grandi città vicino agli ospedali. Considerando la limitata disponibilità di Gd, è essenziale adottare misure per prevenire l'inquinamento e sviluppare metodologie per il suo recupero e riciclaggio, nonché ridurre la quantità di AC impiegati nelle
diagnosi. Pertanto, questo progetto di ricerca mira a sviluppare nuove metodiche RMI che permettano una accurata diagnosi di tumore al seno utilizzando un basso quantitativo di AC.