In UPINAN (Uve PIemontesi e NANotecnologie: tradizione e innovazione per la lotta al tumore al seno) verrà sviluppata l’idea progettuale di incorporare in nanosistemi a matrice lipidica, composti polifenolici (PPs) estratti dalle vinacce, sottoprodotti della filiera vitivinicola piemontese, e, separatamente, agenti antitumorali, quali doxorubicina (DOX) o paclitaxel (PTX) per direzionarli attivamente alle cellule di tumore al seno triplo negativo (TNBC) in co-somministrazione, al fine di potenziare il loro già riconosciuto effetto sinergico e migliorare ulteriormente l’efficacia della chemioterapia.
Il valore aggiunto dell’inglobamento in nanosistemi lipidici, frutto della ricerca nel campo delle nanotecnologie, permetterà nel caso dei PPs di prevenirne la degradazione e di migliorarne la scarsa solubilità e la bassa biodisponibilità e, nel caso dei chemioterapici, di ottenere un direzionamento al tumore evitando la distribuzione ai tessuti sani.
Avendo a disposizione due distinti nanocarrier mirati al TNBC, sarà possibile modulare meglio le dosi degli attivi e si potranno diminuire gli effetti avversi dose-dipendenti del chemioterapico ai tessuti sani.
I principali obiettivi della ricerca, dunque, sono:
1. recupero degli scarti dell’industria vitivinicola in un’ottica di economia circolare
2. elaborazione degli scarti con tecniche green a basso impatto ambientale
3. riduzione delle dosi e della frequenza di somministrazione di DOX e PTX, grazie all’inglobamento in nanosistemi lipidici, loro direzionamento attivo e co-somministrazione con nanosistemi contenenti PPs, recuperati da biomasse residuali dell’industria vitivinicola, con diminuzione della tossicità aspecifica dei chemioterapici.
La strategia da noi proposta, infatti, potrebbe portare in futuro a diminuire la dose di chemioterapico necessaria, con minori reazioni avverse: la co-somministrazione con molecole antiossidanti di derivazione vegetale (la cui efficacia verrà preservata grazie all’incorporazione nei nanocarrier) e l’incorporazione stessa del chemioterapico in nanosistemi direzionati al tumore potrebbe avere come effetto il miglioramento del benessere generale del paziente.
Concludendo, dai risultati di questo progetto è auspicabile si possa avviare un successivo protocollo di studi in vivo su modelli animali con la finalità ultima di gettare le basi per una sperimentazione clinica inerente alla somministrazione di farmaci antineoplastici e adiuvanti in nanosistemi lipidici direzionati al tumore per migliorare l’efficacia della terapia di pazienti affetti da TNBC.